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Anno edizione: 2018
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Un bellissimo saggio, una profonda ricerca, un coinvolgente desiderio di condividere un percorso sempre più appagante. Togliersi le scarpe è togliersi un baluardo, una difesa, ma anche un impedimento al compenetrare con la nostra pelle le vibrazioni della terra. Leggendo dell’esperienza tattile delle passeggiate dell'autore in montagna, sulla neve, sull’erba, in giardini speciali di rose e alberi antichi mi assale il desiderio di provare a rimettermi in contatto con la terra e la sua energia. Libro molto ricco di riflessioni, ricordi, esperienze. Ogni capitolo un importante tema legato alla biofilia, l’amore innato dell’uomo per la vita. E non solo: la ricerca del punto di ascolto perfetto che si trova nell’ascesi non solo fisica, bensì interiore. Insegnamenti del grande Spiro della Porta Xydias cantore del “sentimento della vetta”. Guardare verso l’alto da dove viene la luce della conoscenza. “Salire” sempre dunque. E l'autore fa un ulteriore passo scegliendo di camminare e salire a piedi nudi per interagire con la natura come l’uomo faceva ai primordi della sua umanità. E come farebbero volentieri i bambini. L’importante è arrivare al centro, a prescindere dal modo un altro insegnamento di Spiro che Andrea fa suo. Che belle le pagine dedicate al Giardino. Il Giardino è l’essere: il microcosmo entro il macrocosmo. Dove cercare il silenzio e ritrovarsi. Percorrerlo a piedi nudi è la via più sicura per giungere alla propria essenza. Ci sembra di denudarci anche mentalmente da strutture difensive. Aumenta conseguentemente anche la nostra attenzione sul luogo dove siamo : dove mettere i piedi, come possiamo appoggiarli, presagire la sensazione di erba fresca, neve cristallina, ciottoli ruvidi. Morbidezze e asperità. Ci sarebbe moltissimo da dire ancora su queste ricche pagine perché si parla di Filosofia, di Meditazione, di propriocezione ovvero della percezione che abbiamo di noi stessi nello spazio. E direi che non è poco. Ne consiglio la lettura!
Recensioni
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