Natalie Clein aggiunge alla sua prestigiosa discografia una nuova straordinaria registrazione dedicata alla produzione per violoncello e orchestra di Camille Saint-Saëns. La Clein si mise in luce in giovanissima età aggiudicandosi nel 1994 il BBC Young Musician of the Year Award, un fatto che può in parte spiegare il suo interesse per un compositore che si affermò come fanciullo prodigio. Il Concerto n. 1 per violoncello e orchestra op. 33 è sempre stato una delle opere più amate ed eseguite di Saint-Saëns, come dimostra il fatto che nel 1905 il grande Pablo Casals lo scelse per il suo esordio londinese. Si tratta di un lavoro di meravigliosa bellezza, che immerge gli ascoltatori in una esaltante sarabanda di melodie e di emozioni, che va dal baldanzoso inizio all’elegante eloquenza del minuetto del secondo movimento, con una brillante vitalità che lo pervade dalla prima all’ultima battuta. Al contrario, Il Concerto n. 2 op. 119 continua a rimanere confinato ai margini del repertorio. Saint-Saëns scrisse quest’opera per Joseph Hollman, un violoncellista dallo stile vigoroso e travolgente, che spinse il compositore francese a rinnegare almeno in parte l’atmosfera raffinata e soave del Concerto n. 1. Quando Gabriel Fauré scelse questo concerto come brano d’esame per il Conservatoire parigino, il suo professore e in seguito sincero amico Saint-Saëns gli espresse a chiare lettere la sua gratitudine, pur ammettendo che «questo concerto non raggiungerà mai la fama del precedente, essendo tecnicamente troppo difficile». Questa osservazione è sicuramente vera, come si può notare dai lunghi e complessi passaggi solistici, dai salti temerari e dalle volatine a rotta di collo che richiedono addirittura due pentagrammi e dai frequenti brani a doppie corde. Natalie Clein supera con assoluta nonchalance queste difficoltà, sfoggiando la tecnica irreprensibile, l’intensa musicalità e la coinvolgente passione che hanno contribuito a renderla famosa in ogni parte del mondo.
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