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Anno edizione: 2020
Anno edizione: 2020
Anno edizione: 2024
Dall'autrice palestinese più letta nel mondo, il toccante ritratto di una donna coraggiosa che si rifiuta di essere una vittima.
Nahr è rinchiusa nel Cubo: tre metri quadrati di cemento armato levigato, privata di ogni riferimento di tempo, con i suoi sistemi di alternanza luce e buio che nulla hanno a che vedere con il giorno e la notte. Vanno a trovarla dei giornalisti, ma vanno via a mani vuote, perché Nahr non condividerà la sua storia con loro. Il mondo lì fuori chiama Nahr una terrorista e una puttana; alcuni forse la chiamerebbero una rivoluzionaria o un esempio. Ma la verità è che Narh è sempre stata molte cose e ha avuto molti nomi. Era una ragazza che ha imparato, presto e dolorosamente, che quando sei un cittadino di seconda classe l'amore è un solo tipo di disperazione; ha imparato, sopra ogni cosa, a sopravvivere. Cresciuta in Kuwait, è una ragazza arrivata in Palestina con le scarpe sbagliate e che, senza andare a cercarseli, trova scopi, passione politica, amici. E trova un uomo dagli occhi scuri, Bilal, che le insegna a resistere; che prova a salvarla ma quando è già troppo tardi. Nahr si mette seduta nel Cubo e racconta la storia a Bilal. Bilal che non è lì, che forse non è più neanche vivo, ma che è la sua unica ragione per uscire fuori.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Come già prima, Ogni mattina a Jenin , questo libro resta nel cuore. La storia della Palestina , terra antica e martoriata, non può non farci riflettere su questa ingiustizia che da tanti anni non conosce risoluzione. Nello stersso tempo la forza e la dignità di questo grande popolo con antichissime tradizioni e grandi valori non può non commuovere. Israele , appoggiato dal mondo intero con un esercito fortissimo appare come un mostro irragionevole e ottuso , la continua privazione dei diritti umani sotto gli occhi del mondo intero, , le tante risoluzioni dell'Onu di condanna non hanno ancora prodotto dei risultati efficaci.E un libro da leggere che fa riflettere molto, davvero toccante, consigliatissimo.
Tenace, duro, schietto. Una donna rivoluzionaria che accetta di amare se stessa e se stessa in mezzo agli altri. Bellissimo come del resto tutti gli scritti di Susan Abulhawa. Consigliato per chi vuole conoscere le lotte contro le ingiustizie del nostro tempo e scoprire realtà non geograficamente lontane da noi narrate in maniera superficiale dai nostri media.
la storia della palestinese cresciuta in Kuwait, poi trasferita in Giordania per far definitivo ritorno in Palestina, dove in cella racconta la sua esperienza, con vicende drammatiche, incontri affascianti e tanta tanta crudeltà ci porta alla situazione di un popolo represso degli israeliani che vivono ancora l'angoscia di un mondo contro di loro reagendo ne più che meno come fecero i loro aguzzini nel '900. Va letto se non altro per capire e prendere coscienza. CONSIGLIATO
Recensioni
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