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Il libro raccoglie 40 articoli, pubblicati da Guareschi su “Candido” tra il 1948 ed il 1952, i cui protagonisti sono i suoi familiari: la moglie Ennia = Margherita, il figlio Albertino e la figlia Carlotta = la “Pasionaria”. Questi quadretti domestici sono permeati di autoironia ed umorismo bonario, con alcuni episodi veramente esilaranti. Non vi è alcun cenno delle posizioni politiche dell’Autore, circostanza che rende la lettura scevra di polemiche e godibilissima per tutti i lettori.
Questo libro ci mostra un Guareschi "minore", meno noto rispetto alla fortunatissima serie di Don Camillo e Peppone, ma non per questo meno fresco e genuino. I racconti, ideati come bozzetti autobiografici, hanno come tema la famiglia e sono delle autentiche gemme di ironia a volte graffiante e mordace (basti pensare alla sconsolata riflessione sul diploma di benemerenza arrivato alla madre maestra per quaranta anni solo dopo morta!). Una critica pungente quella di Guareschi mette a nudo quelle finzioni, quelle manie e quei difetti tipici della famiglia italiana di ieri ma anche di oggi. Consigliatissimo
Il libro riunisce racconti pubblicati da Giovannino Guareschi sulla rivista “Oggi” tra il 1948 e il 1953, e fu pubblicato nel 1954 con una dedica degli amici all’autore, detenuto in seguito al famoso processo x diffamazione ai danni di De Gasperi. E’ una raccolta autobiografica di bozzetti familiari in chiave umoristica, perché, dice Guareschi nella prefazione, la sua famiglia rappresenta quella di tutti i comuni cittadini italiani. Protagonisti sono il padre Giovannino, la madre Margherita, alter ego della moglie di Guareschi Ennia, i figli Albertino e Carlotta, detta la Pasionaria, cinque anni. I racconti appaiono oggi molto ingenui, con qualche scontata polemica sul governo; la moglie fa inevitabilmente la parte dell’oca e dell’ignorante; più fresche le battute dei bambini. In alcuni racconti l’autore descrive se stesso e la moglie come degli stupidi; evidentemente, però, considera tale il suo pubblico. La vita della famiglia Guareschi, eletta a rappresentanza di tutti gli italiani, è piatta, grigia, banale in modo sconcertante; certo, le storie sono datate, perché i rapporti familiari, la morale, l’educazione dei figli, sono cambiati dagli anni ’50 a oggi, ma anche allora le famiglie avevano interessi un po’ più vivaci. Erano gli anni del qualunquismo, di cui Guareschi, inventore dei comunisti “trinariciuti”, sembra essere sostenitore: satira di grana grossa contro i politici, il governo, i partiti dal fascismo al comunismo, lo stato, le tasse. E’ un movimento populista, tradizionalista, conservatore, che dà voce agli scontenti della piccola borghesia. Sono quaranta raccontini molto semplici, nati per la pubblicazione su un settimanale per famiglie, senza pretese letterarie, moralistici, buonisti, polemici, surreali, che vogliono far sorridere con una comicità infantile e clownesca alla Jerome Klapka Jerome. Guareschi è stato molto criticato x le sue scelte politiche ed etiche, ma ancora oggi ha lettori entusiasti e appassionati.
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