Un giorno, Ambra Dantès, attrice teatrale e cinematografica di successo, dopo aver perso una partita a tennis con il pittore di successo Edoardo Monchi (la posta era che se avesse perso avrebbe posato nuda per lui), nel rientrare a casa viene a sapere da suo marito, Alberto Balsamo, direttore di orchestra di fama internazionale, che la sua amica Caterina Penso si trova all’ospedale per un tentato avvelenamento. Ambra la va a trovare e Caterina Penso le racconta una strana storia accusando il pittore Edoardo Monchi di aver ucciso il suo fidanzato. Approfittando di un invito alla villa di Monchi, Ambra inizia ad indagare. Ma, a villa Monchi, la notte successiva alla sua visita avviene un delitto. Viene trovata pugnalata la figliastra del conte Allori, la giovane Margherita Mainardi. Del delitto viene accusata l’amica e compagna di vita, Patrizia Farnesi. Benchè tutte le prove convergano su di lei è proprio il conte Allori a credere alla sua innocenza. Egli arriva persino ad ipotizzare che la figliastra sia stata uccisa dalla potenza malefica di un antico anello. Ambra, sempre più convinta della colpevolezza di Patrizia Farnesi, racconta tutto a suo marito, anche di aver fatto all’amore con il pittore Edoardo Monchi e il suo amico il dottor Flax. Timorosa di un rimprovero di suo marito si meraviglia quando egli non da nessuna importanza alla sua scappatella sessuale e, contrariamente a tutti, dichiara che Patrizia Farnesi è innocente. I quesiti che Albero Balsamo dovrà risolvere sono: l’anello ha veramente un potere malefico? Il quadro La Crocefissione di Cristo in che rapporto è con l’uccisione del giovane Giacomo Davanzati, fidanzato di Caterina Penso? Chi ha avvelenato la stessa Caterina? Chi ha fatto sparire la giovane modella Maria Montesi. Ci troviamo così di fronte ad una storia ove si fondono sapientemente il mistero, l’indagine poliziesca, il soprannaturale e un esplicito erotismo. Un romanzo che si fa leggere tutto di un fiato. Dopo Il Castello dell’Inquisitore, Maria Cremonini ci continua a sorprendere con questo suo nuovo romanzo. Le avventure del Duca Alberto Balsamo e di sua moglie la Duchessa Ambra Balsamo, nata Dantès, contessa di Hainaut, di nazionalità francese, si svolgono nell’Italia fascista in un periodo temporale che va dal 1930 al 1939. Sono avventure a carattere poliziesco e/o avventuroso e si svolgono nella massima parte a Firenze dove i due coniugi abitano nella villa Peregallo, in località Calenzano. Entrambi anticonformisti sono, per l’epoca in cui vivono, un perenne scandalo in quanto praticano il libero amore e lo scambio di coppia, ma, dato che sono ricchissimi, pur criticati ed esecrati, continuano ad essere ammessi nei migliori salotti della società fiorentina. Amanti del piacere, del gioco, del lusso ma soprattutto dell’avventura e dell’imprevisto, sono caratterizzati da un notevole senso di humor, ironia e audacia. Sono entrambi abili trasformisti, capaci di mimetizzarsi e di travestirsi, secondo le occasioni, in altri personaggi che sanno imitare alla perfezione. Sono ambedue pratici in ogni tipo di sport ma gli studi che hanno praticato (lui ha frequentato il Conservatorio Luigi Cherubini di Firenze diventando, poi, un famoso direttore di orchestra; lei ha frequentato Conservatoire national supérieur d'art dramatique di Parigi, diventando, poi, un’attrice celebre) li hanno portati a possedere una grande cultura sia umanistica che scientifica nonché ad essere grandi intenditori d’arte. Hanno girato il mondo e ciò ha consentito loro di imparare e di poter parlare in modo quasi perfetto, oltre che all’italiano, il francese, il tedesco, l’inglese, il russo, l’arabo e il cinese. Non condividono la cultura fascista e sono, anche se non apertamente, avversari del regime che combattono segretamente in ogni luogo e con ogni mezzo.
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