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La cultura degli italiani - Tullio De Mauro - copertina
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cultura degli italiani

Descrizione


Tullio De Mauro riflette sullo stato della cultura diffusa in Italia e ne definisce il significato in termini più ampi rispetto ad accezioni troppo chiuse in ambiti umanistico-letterari. Fra gli aspetti negativi c'è una arretratezza strutturale verso cui, da un lato, le classi dirigenti dimostrano scarsa attenzione (le politiche scolastiche e formative e i tassi nazionali di alfabetizzazione ne sono una testimonianza diretta), dall'altro, la società dei letterati, autorevole dal punto di vista del suo prestigio sociale, è sempre stata autoreferenziale (con pochi "eretici" al suo interno) e non colma la distanza che la separa dal paese reale. Paradossalmente è stata la televisione a veicolare la prima vera cultura italiana di massa. Con effetti sociali e politici che impongono una seria riflessione intorno a quale sia la "cultura" che esprimono gli italiani. Il testo esce a cinque anni dalla prima edizione nella versione integrale originale arricchita di un capitolo finale che può essere letto come una verifica delle ipotesi avanzate nel 2004, ma che si propone anche come primo tassello di una specie di osservatorio permanente sullo stato della cultura degli italiani. Sui punti di forza. E sui tantissimi punti di debolezza, se non di minorità.
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Dettagli

2
2010
4 febbraio 2010
VIII-275 p., Brossura
9788842092223

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Tullio Pascoli
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Lettura, in parte, certamente interessante, soprattutto in rapporto alla coerente, sincera ed a volte anche impietosa analisi che l'autore espone a proposito del basso livello culturale degli Italiani, e la nostra piuttosto scarsa inclinazione alla lettura, in particolar modo quando i parametri sono paragonati a quelli dei Paesi dell'Europa centrale e settentrionale ma anche in rapporto ai Francesi. Certamente il risultato dell'eredità che il nostro Paese deve alla Chiesa; infatti, è noto che per secoli sul nostro territorio non solo non era incentivata la lettura, mentre agli Ebrei la stessa religione imponeva le letture bibliche, ma in certi periodi, chi fosse sorpreso con libri in casa, rischiava di essere giudicato dalla Sacra Inquisizione. Ebbene, con Calvino e principalmente con l'avvento della Riforma Protestante di Lutero che aveva tradotto la Bibbia, rendendola accessibile al vasto pubblico, quei Popoli erano stati direttamente incoraggiati a leggere, mentre noi, rimanevamo succubi del nostro clero e delle loro soggettive interpretazioni che non potevano essere messe in dubbio, anche se poi, in realtà non pochi papi, cardinali e vescovi, nonché parroci non raramente vivevano in totale contraddizione con ciò che predicavano. Ma per tornare a De Mauro, è davvero un peccato che gli insistenti richiami ricorrendo alle sue preferenze politiche, abbiano compromesso questo eccellente lavoro; infatti, con una - ed a mio modesto parere - miriade esagerata di riferimenti praticamente esclusivi della stampa di sinistra: Unità, Paese Sera, Manifesto, Repubblica e Rinascita e troppi elogi ai personaggi di questa stessa sinistra, egli ha mostrato di non essere abbastanza imparziale, come se gli intellettuali mancini avessero un po' il monopolio di questa scienza. Ragione per cui, a tratti, per il mio particolare gusto, il saggio è risultato indigesto. Perciò, non mi pare giusto andare oltre un voto piuttosto basso.

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Tullio De Mauro

1932, Torre Annunziata

Tullio De Mauro era professore emerito di Linguistica generale nella Facoltà di Scienze Umanistiche dell‘Università di Roma La Sapienza. Ha svolto e pubblicato ricerche di linguistica indoeuropea, storia linguistica italiana, semantica e lessicologia storiche e teoriche, sintassi greca, storia delle idee e ricerche linguistiche, filosofia del linguaggio, linguistica educativa, educazione linguistica, problemi della scuola. Per vari anni si è occupato di teoria e analisi della comprensione del linguaggio, con ricerche e sperimentazioni anche pratico-applicative.Era autore di diversi volumi: Storia linguistica dell‘Italia unita (Laterza 1963), Introduzione alla semantica (Laterza 1965), Introduzione, traduzione e commento del Corso di linguistica generale...

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