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Dal naufragio di Europa. Scritti scelti 1909-1965
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Dal naufragio di Europa. Scritti scelti 1909-1965 - Ezra Pound - copertina
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Dal naufragio di Europa. Scritti scelti 1909-1965

Descrizione



L'unica antologia degli scritti in prosa di Ezra Pound autorizzata dall'autore, tre mesi prima della morte.

«Pound è il poeta che si è posto con più rigore e quasi con "assoluta sfacciataggine" di fronte alla catastrofe della cultura occidentale». - Giorgio Agamben

Questa ampia antologia degli scritti in prosa di Ezra Pound è la sola che l'autore abbia fatto in tempo ad autorizzare tre mesi prima della morte. Che tratti di poesia, di religione o di economia, la sua voce parla «dal naufragio di Europa», dalla «terra devastata» della cultura occidentale, che forse nessuno come lui ha attraversato con assoluta lucidità e altrettanto assoluta visionarietà- Solo Pound - ha detto una volta Eliot - è capace di vedere tutte le figure del passato come contemporanee: Omero e Cavalcanti, Dante e Mussolini, Mani e Browning, Persefone e Woodrow Wilson, Confucio e Arnaut Daniel sono per lui ugualmente vivi e ugualmente significanti. Per questo l'ABC dell'economia non è meno importante dei principi dell'arte della poesia e la critica, tuttora attuale, del sistema bancario, «che strozza i popoli attraverso la moneta», va di pari passo in queste pagine con una limpida introduzione agli assiomi della religione e della filosofia. Che il poeta che aveva percepito con più acutezza la crisi della cultura moderna abbia dedicato un numero impressionante di opuscoli alla critica della «denarolatria» e dell'usura è, in questo senso, perfettamente coerente.
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Dettagli

2016
22 settembre 2016
656 p., Brossura
9788854509610
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Indice


Indice

Situazione di Ezra Pound Giorgio Agamben
Prefazione Ezra Pound
Introduzione all'edizione del 1973 William Cookson
Fonti

I. Raccolgo le membra di Osiride
- Raccolgo le membra di Osiride

II. Religione
- Religio o la guida per bambini alla conoscenza - Axiomata - Credo - Terra Italica - Storia ecclesiastica - Sui gradi di onestà in varie religioni occidentali - Religione - Deus est amor - Citazioni da Riccardo di San Vittore

III. Confucio e Mencio
- Bisogno immediato di Confucio - Meng Tzi L'etica di Mencio

IV. Patria mia
- Parte prima - Parte seconda

V. America
- «Cosa provo per Walt Whitman» - Il carteggio Jefferson-Adams come santuario e monumento - Libro di testo introduttivo - Cultura nazionale. Un manifesto 1938 - Introduzione alla natura economica degli S.U.A.

VI. Civiltà, denaro e storia
- Provincialismo, il nemico - Kublai Khan e la sua valuta - Probari ratio - Economic Democracy - Definizioni - Lo Stato - Prolegomeni - Burocrazia il flagello di Geova - Pace - La città - Assassinio a opera del capitale - L'ABC dell'economia - Il Cromwell di John Buchan. Una nota - Storia e ignoranza - Banche - L'individuo nel suo milieu - Valori - Per un nuovo paideuma - A cosa serve il denaro? - Libertà de facto - Carta da Visita - Oro e lavoro - Sovranità - Del Mar - Giustizia fattibile - Capisaldi

VII. L'arte della poesia
- La sapienza della poesia - L'accostamento a Parigi - Affermazioni. A proposito di Imagismo - Beddoes e la cronologia - Landor (1775-1864) - Prefatio aut cimicium tumulus

VIII. Contemporanei
- The Divine Mystery - Allen Upward serio - Remy de Gourmont - Marianne Moore e Mina Loy - Wydham Lewid alla Goupil - Hudson: un poeta smarrito nella scienza - Jean Cocteau sociologo - Necrologio: A.R. Orage. Fece la sua parte - Nelle ferite (In memoria di di A.R. Orage) - D'Artagnan vent'anni dopo - Ford Madox (Hueffer) Ford; necrologio - Per T.S.E.

Voce della critica

Ezra Pound, lo scriba della catastrofe.

In una poesia di Charles Wright c’è un intenso ritratto di Ezra Pound anziano a Venezia (che possiamo ora leggere nella traduzione di Damiano Abeni e Moira Egan: in Italia, Donzelli 2016):

E lui è sopravvissuto,

o si è rifiutato di accodarsi, e adesso

passeggia nello stroboscopio lento del sole,

o siede nelle sue stanze ovattate,

e si chiede dove le cose sono andate storte,

e tende l’orecchio alla trasmissione, al sommesso

frusciare d’ali, al tuffo di un remo.

È questo Pound con l’orecchio teso, lo sguardo fisso al trascolorare dell’acqua dei canali e chiuso nel suo mutismo proverbiale, a suggellare nel luglio del 1972 una raccolta di buona parte delle sue prose sparse (su poesia, economia e politica) con una stringata prefazione: l’attività critica e polemistica di più di un cinquantennio è qualificata con netto understatement come “scampoli di chiacchiere da bar”. Quelle pagine erano naturalmente molto di più, non solo testimonianze di un “generoso errare”, ma di certo scritti da leggere tenendo bene in mente come pietra di paragone l’impresa strenua e contraddittoria dei Cantos.

La raccolta si apre con la serie più antica di articoli, datati ancor prima della Grande Guerra, per finire nel 1965 con il necrologio per Eliot, il poeta eccellente “che ha raggiunto il grado di eminenza suprema tra i critici inglesi principalmente travestendosi da cadavere”, l’“Old Possum” di cui “Uncle Ez” era stato “miglior fabbro” sforbiciando la sua Waste Land. Già in Raccolgo le membra di Osiride si preannunciano gli interessi di Pound nei decenni a venire: con quell’insistere sulla sfuggente eppure imperterrita “virtù” individuale del poeta, che “trova il dettaglio luminoso e lo mostra. Non commenta”, e su quello erige il proprio microcosmo. Siamo già alle soglie di un “metodo ideogrammatico” di scrittura, pronto a riversarsi nella pratica poetica; nutrito da una voracità bisognosa di nuova chiarezza che vede tutte le epoche come contemporanee, tutti i poeti pronti a intrecciarsi in uno stesso gioco. A partire da qui il piglio poundiano è energico, polemico, puntuto, a volte irritante: “Per quel che riguarda l’immortalità dei mortali, il poeta deve solo scoprire la propria virtù e sopravvivere a questa scoperta quel tanto che basta per scrivere qualche decina di versi appena”.

Senza dubbio Pound mostra già a quest’altezza un tratto da poeta arcaico, da legislatore in ombra dell’umanità, “conservatore di un linguaggio pubblico”, custode ed esortatore di una comunità. Non gli accadrà di perderlo in futuro. Se “gli effetti del male sociale si manifestano innanzitutto nelle arti”, e “la maggior parte di questi mali ha una radice economica”, allora economia, politica e poesia sono intimamente connesse. La lettura degli scritti di Dal naufragio d’Europa lo rivela oggi più che mai. Come un poeta arcaico, Pound cerca il paideuma. Una corrente di enigmatiche energie collettive discende alle epoche attuali da Eleusi. La storia economica è sempre storia di decadenza spirituale: “L’uomo ridotto nemmeno ad un tubo digerente bensì ad un recipiente di moneta che va svalorizzandosi!”.

Per il poeta dei Cantos “ le paradis n’est pas artificiel, l’enfer non plus”: anche l’inferno è vero, la storia delle vittime lo prova, il mondo (come scrisse accennando a Eliot) finisce “non con una lagna ma con uno schianto”. Si direbbe, di fronte alle voci che lamentano la catastrofe, che il caos degli sparsi frammenti che siamo costretti a orecchiare e mettere assieme alla rinfusa rappresenti un attraversamento della notte: obscurum per obscurius. La furia di Pound, con tutti i suoi errori e illusioni, accenna a una per noi tanto più misteriosa, e lontana, nostalgia di qualcosa di perenne.

Recensione di Fabio Pedone.

Leggi la recensione completa su Alfabeta2.it 

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Conosci l'autore

Ezra Pound

1885, Halley, Idaho

Ezra Puond è stato un poeta, saggista e traduttore statunitense. Considerato da tutti come un punto di riferimento fondamentale nella storia letteraria del nostro secolo,ha catalizzato l’attenzione sulle idee e sulla forma dell’espressione portando agli estremi questa analisi.Dopo gli studi alla Pennsylvania University e allo Hamilton College di Clinton (New York), e un viaggio di studio in Spagna e in Italia, ritornò per breve tempo in America, ma all’inizio del 1908 ripartì definitivamente per l’Europa: fu prima a Gibilterra, poi a Venezia, dove pubblicò a proprie spese il primo libro di versi A lume spento, quindi a Parigi e infine a Londra. Da questo momento la vita di Pound risulta prevalentemente legata all’Europa, e così...

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