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Anno edizione: 2023
Anno edizione: 2023
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Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Uno dei libri più belli che abbia mai letto, rigoroso, preciso, circostanziato, una continua fonte di ispirazione. Ricco di idee semplici ma profondissime, l'autrice, direttrice di un Centro Nascita Montessori e quindi qualificatissima per l'argomento, distrugge dalle fondamenta tanti pregiudizi dannosi per tutti (le donne sono naturalmente più deboli, hanno un carattere diverso per natura dagli uomini e stupidaggini del genere) e spiega in modo molto chiaro come sia possibile che l'Italia si trovi ancora oggi tra gli ultimissimi paesi al mondo quanto a parità di genere. Banale solo per chi non vuole o non riesce a capire, un libro che tutti dovrebbero leggere.
Libro interessante. Il dramma è che è ancora terribilmente attuale... che sconforto!
Lessi questo libro tanti anni fa, insieme a "Prima le donne e i bambini", della stessa autrice, e devo dire-sperando di non offendere nessuno- che sono libri banali. Non discuto sulla portata sociologica dei due scritti, ma il metodo di scrittura e certi assunti "filosofici" dell' autrice fanno sorridere, per quanto sono banali ed assurdi. Esempi lampanti: le "mutande anticoncezionali per uomo" (??): l' autrice descrive un processo potenzialmente dannoso per la salute dell' uomo (ma la Belotti sa che il preservativo è stato inventato??) e conclude dicendo "può essere dannoso? Vabbè, i medici non dicono che la pillola per noi donne può essere dannosa".. O ancora, per un caso di "invidia della vagina" di un bambino l' autrice di nuovo se ne esce con un "e tutte le discriminazioni subite da noi donne?".. Mi dispiace, ma un libro non dovrebbe essere come una conversazione al bar in cui la locuzione "e allora questo e allora quest'altro?" la fa da padrone. La lettura di questo libro è come quella di un harmony o un articolo su Dipiù Tv.
Recensioni
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La tradizionale differenza di carattere tra maschio e femmina non è dovuta a fattori 'innati', bensì ai 'condizionamenti culturali' che l'individuo subisce nel corso del suo sviluppo. Questa la tesi appoggiata da Elena Gianini Belotti e confermata dalla sua lunga esperienza educativa con genitori e bambini in età prescolare.Ma perché solo "dalla parte delle bambine"? Perché questa situazione è tutta 'a sfavore del sesso femminile'. La cultura alla quale apparteniamo - come ogni altra cultura - si serve di tutti i mezzi a sua disposizione per ottenere dagli individui dei due sessi il comportamento più adeguato ai valori che le preme conservare e trasmettere: fra questi anche il 'mito' della "naturale" superiorità maschile contrapposta alla "naturale" inferiorità femminile.In realtà non esistono qualità "maschili" e qualità "femminili", ma solo "qualità umane". L'operazione da compiere dunque "non è di formare le bambine a immagine e somiglianza dei maschi, ma di restituire a ogni individuo che nasce la possibilità di svilupparsi nel modo che gli è più congeniale, indipendentemente dal sesso cui appartiene".
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