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I dannati del Priamar
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I dannati del Priamar
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I dannati del Priamar
Ebook
Tutti i formati ed edizioni
EPUB3 con Adobe DRM
Anno edizione:
7,49 €
Brossura
Anno edizione: 2021
15,20 €
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dannati del Priamar
Ottobre 1943. Il rimorchiatore Priamar lascia Pianosa, a bordo quattordici detenuti giudicati indesiderabili, sei membri dell’equipaggio e una scorta di militari tedeschi. Il viaggio dovrebbe durare solo poche ore, invece diventa un’odissea senza fine nelle acque dell’Arcipelago toscano: nessun carcere, infatti, è intenzionato ad accettare i rifiuti dell”isola del diavolo”. In mare, tra mille peripezie, l’umanità che si spartisce gli spazi angusti del Priamar comincia a stringere legami inaspettati, in grado di superare i ruoli, le storie personali e le gerarchie. Durante una sosta a Capraia per un’avaria la comunità navigante si confronta, non senza incomprensioni, con la popolazione locale, sperimentando nel contempo forme di convivenza più organizzate. Su questo sfondo inedito fiorisce una delicata storia d’amore. Il viaggio si conclude drammaticamente all’Elba, seguendo una logica perversa che il comandante del Priamar, tornato sull’isola vent’anni dopo, tenta di penetrare. L’avvincente romanzo storico ripercorre le tracce lasciate nella memoria popolare da un episodio realmente accaduto, rappresentativo di un’epoca: quella dell’Italia nell’incubo indotto dall’armistizio.
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Autore:
Editore:
Formato:
Testo in italiano
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Compatibilità:
Tutti i dispositivi (eccetto Kindle) Scopri di più
Pagine della versione a stampa:
160 p.
Layout:
Reflowable
EAN:
9788836100682
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Lella Piana
16 giugno 2021
“ I dannati del Priamar” è prima di tutto un libro originale, che possiede carattere e peculiarità in un panorama generale di pubblicazioni che si distingue più per la quantità che per la qualità. Il ritmo delle uscite editoriali è molto veloce, con logiche che potremmo definire di mercato. Questo libro esce da finalità economiche e da tematiche scontate. L'autore prosegue nel suo ideale ciclo marinaro iniziato con “ Bandiera a bruno per la Diletta Mauro” e ci porta a seguire il racconto di una vicenda che si basa su un fatto veramente accaduto. Nel 1943, dopo l'8 settembre, nel pieno della guerra e della mutata situazione politica, nella piccola isola toscana di Pianosa sede di una colonia penale, si verificò una non ben chiara rivolta, che portò al trasferimento di 14 carcerati. Questo libro racconta il viaggio per mare dello strano equipaggio composto dai marinai italiani, militari tedeschi e detenuti in catene, costretti ad una convivenza forzata, in una situazione umana estrema, nonostante la sublime quanto remota bellezza di una Natura fatta di mare, isole, e cieli stupendi, nel Tirreno tra Livorno, l'Isola d'Elba e Capraia Con descrizioni che colgono soprattutto i colori e suggestioni impressionistiche, la scrittura contiene termini marinari ed accompagna il lettore in una drammatica odissea, che è anche e soprattutto un recupero di umanità e di etica. voto:10
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Maria Gisella Catuogno
12 aprile 2021
Un romanzo avvincente, che cattura da subito il lettore, trasportandolo nel clima drammatico successivo all’8 settembre del 1943, nel disorientamento dell’armistizio. Gli eventi storici che fanno da sfondo alla vicenda raccontata sono sapientemente ricostruiti dall’autore, che, su tale scenario, fa agire un’umanità variegata, costretta a convivere per alcune settimane nello spazio ristretto del rimorchiatore Priamar, che vaga da un’isola all’altra dell’Arcipelago Toscano, alla ricerca di una destinazione per quattordici detenuti indesiderati, ma accomunata dagli esiti della brutalità della guerra e da accorate aspettative di normalità. Tra i membri dell’equipaggio, la scorta di militari tedeschi e il gruppo dei detenuti indesiderabili, divisi da diffidenze reciproche e condizioni oggettive molto diversificate, si instaura alla fine un clima di empatia, tessuto sulla trama dei sentimenti comuni: lo struggimento per le spose e i figli lontani, il desiderio di serenità, l’emozione per le note di un’armonica a bocca suonata da un militare tedesco, la condanna di una guerra subita e la delusione per il naufragio di ideali incautamente perseguiti. La diversità di lingua e di opposti schieramenti, la varietà dei luoghi natii e dei mestieri, la condizione di prigionieri e di carcerieri cedono il passo al riconoscimento di un comune denominatore: quello della condizione esistenziale stravolta dalla violenza del conflitto. Davanti a cui, molti, nonostante tutto, riescono a esercitare barlumi di solidarietà, non cedendo alla tentazione dell’abbrutimento e della banalizzazione dei drammi individuali, anche se essi appartengono ai “dannati” del Priamar – alla catena e divorati dalla tisi – spesso destinatari non soltanto di pietas, ma, in alcuni casi, di attenzione e cura. I “gruppi” – detenuti, equipaggio, militari – sono ben diversificati nella loro individualità e nelle dinamiche di rapporto interpersonale. Insomma, uno spaccato di storia e di emozioni da non perdere.
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