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Anno edizione: 2022
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Al di là della vicenda narrata, degli avvenimenti che si dipanano dalla Resistenza all’epoca attuale, ciò che realmente colpisce in questo libro è la personalità dell’investigatore, piuttosto inusuale. L’autore dimostra di conoscere molto bene la natura umana, anche nelle sue pieghe più nascoste, e ci offre un protagonista dalla personalità sfaccettata, a volte contraddittoria, ma molto umana. Il banchiere Raoul Sforza è un personaggio eccentrico, scorretto e illegale, al punto da aver collezionato una nutrita serie di condanne. Tuttavia è raffinato e attento ai dettagli, acuto e intuitivo nelle indagini. Nel lettore, non suscita sdegno, bensì una malcelata ammirazione. Insieme al fido autista Amedeo e a Diego, giornalista scalcagnato che gli fa da spalla, in questa indagine il banchiere-investigatore dovrà spingersi lontano nello spazio e nel tempo, fino a fare luce su ciò che avvenne ai tempi della lotta partigiana. Il mostro di Bargagli, che ha mietuto numerose vittime, sembra aver avuto origine proprio da quell’epoca, nel corso della quale le atrocità erano all’ordine del giorno. E forse adesso è tornato, portando via con sé altre vite. Il luogo in cui si sviluppa la narrazione è il secondo protagonista di questa storia. Bargagli è un luogo reale, un comune della città metropolitana di Genova. Reale è anche il mostro attribuito a quei luoghi, almeno nella denominazione giornalistica. Fu l’autore di ben 27 omicidi, compiuti tra il 1944 e il 1983 nella Val Bisagno, in Liguria. Il romanzo è complesso, la minuziosa ricostruzione dei fatti deve aver richiesto accurate ricerche. La narrazione si mantiene in un sottile equilibrio tra la realtà storica e la creatività letteraria. Complimenti all’autore di questo giallo raffinato!
Recensioni
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