Il diavolo veste Prada

E' una parodia del mondo della moda con tutti i suoi eccessi, visto dietro le quinte di un'assistente editoriale: giornate di lavoro di quattordici ore, correndo a perdifiato, pranzi inesistenti, ritmi insostenibili. La protagonista, Andrea Sachs, sopporta tutto ciò col miraggio di entrare nella redazione del "New Yorker" dopo un anno di fatiche nella più grande rivista di moda americana. E' talmente assorbita dal suo primo lavoro da trascurare la sua vita privata, soprattutto il suo fidanzato Alex, inoltre non riesce ad aiutare la sua amica Lily, senza contare che non ha tempo neanche per andare a trovare il nipotino di pochi mesi. A complicare la situazione ci si mette Christian, un giovane scrittore di bestseller che la corteggia... A me è piaciuto molto, lo consiglio perché è molto piacevole e travolgente.

diverte, ironico, mi è piaciuto!

Mi aspettavo di più. E' un romanzo sulla moda, scritto senza troppa cura, simpatico e scorrevole ma senza intensità. Tre quarti del romanzo sono impiegati per descrivere le infinite peripezie cui la terribile Miranda Prisley costringe la sua assistente/schiavetta Andy, che deve esaudire ogni sua più trascurabile necessità, dal caffè al mattino che deve essere lungo, macchiato con un po' di latte, due cucchiaini di zucchero rigorosamente di canna e assolutamente nel bicchiere di cartone di Starbucks, pena per la mancanza di anche solo uno di questi requisiti o del ritardo di un minuto e mezzo: il licenziamento in tronco. In cambio di queste fatiche uno stipendio adeguato, valanghe di vestiti alla moda da 3000 dollari minimo, descritti nei dettagli (e almeno questo x qualcuno può essere interessante), e la sicurezza dopo un anno di calvario di avere tutte le porte aperte nel giornalismo... Mentre lei è affaccendata per Miranda però trascura le amicizie e il suo ragazzo al punto che quasi li perde entrambi... Mi dispiace perché c'è poco di emozionante in questi racconti più "intimi", l'amicizia per Lily non è molto approfondita ed è un peccato perché poteva essere la parte più intensa del romanzo... Poteva fare decisamente meglio di così.L'idea era buona ma si perde via via, impigliandosi fin troppo nei racconti su come trovare la recensione di un ristorante fusion non meglio specificato comparso su un giornale non meglio identificato piuttosto che nella ricerca di una macchina che non si sa come sia fatta né dove sia parcheggiata... Dettagli un po' inutili e un po' ripetitivi... Nonostante tutto, nel complesso non è male, si lascia leggere, anche volentieri, fa compagnia. Leggero, scorrevole, simpatico.