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I lettori di Capri già sanno quale delizioso viaggiatore sia Savinio, capace di far vivere i luoghi con pochi tocchi distratti – e insieme pronto a lanciarsi in divagazioni imprevedibili, a partire da qualsiasi pretesto. Così è anche in questo libro del 1939, che egli stesso assimilò a un giardino, «per la chiarezza, la leggerezza, l’amenità che mi sono conquistate nell’età matura». Qui Savinio vaga fra gli Abruzzi e la terra degli Etruschi, tra Cerveteri e Tarquinia. L’ironia ci si fa incontro a ogni passo. Ma c’è anche una sonorità melanconica, meditativa, in queste pagine, che sono rivolte al «fantasma della storia: il grande buco, il vuoto che assorbe via via le azioni che sfuggono alla storia, e le annienta». Combinazione di timbri, questa – fra l’ironico e il melanconico –, che sembra corrispondere al fondo del fondo di Savinio stesso.
Dico a te, Clio, apparso per la prima volta nel 1939, fu ripubblicato nel 1946. In quest’ultima edizione era preceduto da un’Avvertenza dell’autore che viene riprodotta nel presente volume.
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Magnifici affreschi surreali e mitologici, ritratti inconsueti, profondi e bizzarri sulle terre d'Abruzzo e dell'Etruria. Uno dei tanti capolavori letterari di Savinio, naturalmente apprezzato da pochi lettori contemporanei. A causa penso di una forma esteriore elegantissima, e di atmosfere sopra le righe, nonche' di un senso del meraviglioso legato spesso alla mitologia greca, al grottesco ed al surrealismo piu' raffinato, in poche parole, un tipo di fantastico ormai defunto da anni, e passato di MODA... Mai ho visto il nome di Savinio e delle sue strane raccolte di racconti fantastici, citato neanche per sbaglio sui maggiori siti specializzati in narrativa dell'immaginario, chiedetevi il perche' ...
Che delizioso libro!! un prezioso, ironico e appassionato viaggio nella meravigliosa (mia) terra d'Abruzzo con puntatina in Etruria,se nn ricordo male.... consiglio vivamente anche "Capri"... Care amiche abruzzesi e nn solo,leggetelo e scrivetemi per lodare o criticare il mio consiglio!
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