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Anno edizione: 2025
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Libro incluso nella sestina finalista del Premio Bancarella 2025
Il Dio che hai scelto per me è una storia intima e dolorosissima, fatta di privazioni, abusi e violenza, ma anche un libro impregnato di una forza straordinaria che ci mostra come il coraggio di cambiare nasca sempre da una forma altissima di amore, in questo caso da quello puro e incondizionato di una madre.
«Martina Pucciarelli aveva una storia e l'ha saputa scrivere.» - Elena Masuelli, Tuttolibri
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Un debutto alla scrittura con questa storia nera che racconta di Alessandra e la sua famiglia che vivono la disciplina dei Testimoni di Geova, dottrina religiosa che asserva gli uomini e le donne alle sue leggi oscurantiste, antistoriche, assolutamente castranti. Un percorso di mortificazioni e di negazioni in cui le persone più care, i genitori, si riveleranno gli aguzzini, che imporranno obblighi morali camuffati da amore, a guardia di una casa che diverrà icona di privazioni e smarrimento. Non ci sarà candelina, non ci sarà natale, non ci sarà gonna corta o una barba più lunga, si imporrà un clima claustrofobico che scipperà con violenza l’infanzia e la giovinezza di questi ragazzi. E poi inevitabile arriverà il tempo della riscossa, in modi e tempi diversi seguendo le personalità dei protagonisti ma sempre come una valanga dirompente, salvifica, liberatoria, tentando l’illusione di cercare e ritrovare quanto perduto. Una storia coraggiosa per la denuncia della struttura di una setta capace di sconvolgente arretratezza morale e materiale ma più ancora una storia che si rivela coraggiosa per il grande riscatto, forse tardivo, di ricostruire vite, di tornare prepotentemente a galla, di dare ossigeno a quella voglia di vita, di cercare quella luce rabbiosamente negata.
Martina Pucciarelli è quella che i Testimoni di Geova definiscono "disassociata" perché ha abbandonato la loro comunità. Attraverso il personaggio di Alessandra l'autrice ricostruisce, nella forma del romanzo, la sua esperienza dalla nascita fino all'età adulta all'interno di una famiglia che ha abbracciato convintamente tale credo poco prima della sua nascita. La protagonista è, quindi, educata a condurre un'esistenza in cui al primo posto (perfino prima di se stessa e dei propri familiari) ci sono Geova, la lettura quotidiana delle Sacre Scritture, la fervente attività di proselitismo in cambio della protezione avvolgente della comunità dei fratelli e delle sorelle da tutte le seduzioni del male del mondo esterno. Questa protezione, però, richiede ad Alessandra di sottoporsi a numerose privazioni, del tutto incomprensibili per una bambina: non è ammesso festeggiare il proprio compleanno, né partecipare a quello degli altri, né celebrare il Natale, né la Pasqua, né travestirsi in occasione del Carnevale. Un percorso di crescita difficile e faticoso, in cui Alessandra è contesa tra il bisogno di non dispiacere Geova e i genitori - la mamma in particolare che la definisce il loro "faro" - e l'esigenza di assecondare i propri desideri ed inclinazioni. Un romanzo a tratti disturbante e irritante, che affronta temi cruciali quali le conseguenze dell'adesione ad una fede religiosa, il modello valoriale che si sceglie di trasmettere ai figli, il naturale desiderio di attenzione che questi ultimi provano nei confronti dei propri genitori, il fascino che il mondo esterno esercita sull'individuo, il senso di isolamento di una bambina che non può partecipare alle esperienze comuni agli altri bambini, il bisogno di essere all'altezza delle aspettative delle persone care. Nella nota finale l'autrice chiarisce che l’opera è frutto di un’esperienza soggettiva, che non ha alcun intento né di essere universale né di gettare biasimo nei confronti dei Testimoni di Geova.
Un romanzo autobiografico sulla fuoriuscita dai Testimoni di Geova che racconta la sofferenza dell'ubbidienza e dell'accondiscendenza, che porta a continue rinunce e privazioni, ma anche del sofferto distacco, lungamente pensato. Interessanti sono le definizioni che si trovano alla fine di ogni capitolo, la parola chiave che racchiude i sentimenti e le vicissitudini vissute di volta in volta...
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