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La dissoluzione familiare - Enrico Macioci - copertina
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La dissoluzione familiare - Enrico Macioci - copertina
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Descrizione


Annidata fra le montagne, la "Città" è reduce da un disastroso terremoto. Nel cupo Ospedale della Sacra Frattura la nascita di un bimbo, il piccolo Poppy, innesca una catena di vicende surreali e pericolosamente divertenti. Antipatie e odi irrisolti mettono a repentaglio gli equilibri delle due famiglie del neonato, i Bank e gli Hammer. Nel frattempo, alcune figure enigmatiche si dirigono verso l'ospedale: Don Sisma, gigantesco prete che semina distruzione, porta avanti inesorabile la propria missione battesimale; San G., etereo guru dai poteri sovrannaturali, levita sul caos crescente; Sylvanus, individuo selvatico tormentato dal proprio passato, dissemina manoscritti dentro alberi dal tronco cavo; sullo sfondo animali parlanti, uomini senza testa e medici sessuomani. Intanto l'Onni, megalomane capo del Governo Centrale, organizza un comizio per rabbonire la popolazione sfinita dall'attesa di una nuova casa. Il mondo in cui si svolge questo romanzo è un mondo incatenato a schermi televisivi pieni di programmi lobotomizzanti e slogan preconfezionati; l'arrivo di Poppy condurrà una società ormai allo sbando verso un'esplosiva catarsi da cui ripartire per ricostruire e ricostruirsi. Una scrittura debordante e naturalmente comica, un apparato di note che è quasi un libro nel libro, illustrazioni come piccole pietre miliari: La dissoluzione familiare è un viaggio dentro paesaggi onirici, che prende le mosse da una vicenda tragica per trasformarsi in uno sberleffo liberatorio.
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Informazioni dal venditore

Venditore:

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Immagini:

La dissoluzione familiare

Dettagli

2011
331 p., Rilegato lusso
9788897404057

Valutazioni e recensioni

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Samantha
Recensioni: 1/5

Davvero brutto. Non si riesce a leggere ed annoia a morte. A me pare un tentativo di scopiazzare Infinite Jest, ma con molta ma molta ma molta meno tecnica. Non sarò una critica letteraria ma ci vuole veramente poco per capire che è meglio risparmiare i soldi per letture migliori.

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Marcello
Recensioni: 1/5

Lettura impossibile. Non c'è nè capo nè coda in questo ingarbugliato e malriuscito plagio delle opere del grande Forster Wallace. E poi, se l'Autore intende sfruttare un dramma collettivo che ha riguardato anche lui per cercare di rendersi visibile (dopo i Racconti sul terremoto), viene da chiedersi se prima o poi anche questo argomento verrà lasciato riposare in pace. Personaggi privi si spessore ed uno stile che, barocco fino all'inverosimile, annoia dalla prima all'ultima pagina. Probabilmente andrebbe riletto ma.. ci vuole coraggio e pazienza per ripetere l'esperimento. Davvero terribile e sconsigliato su tutta la linea.

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Voce della critica

La dissoluzione familiare, seconda opera di Enrico Macioci, segna una tappa ulteriore nel processo di trasfigurazione di un evento. Questa dinamica, già presente nella raccolta di racconti Terremoto (Terre di mezzo, 2010), sottopone il sisma che distrutto L'Aquila nel 2009 a una doppia mutazione. I nomi, i luoghi, il tempo e la realtà fattuale vengono compressi e traslati in uno spazio alternativo nel quale la Grande Scossa è l'unità di misura che regola la cronologia del romanzo. Al contempo ogni elemento è vivificato, nominalizzato e dichiarato nelle prime pagine, in cui l'elenco delle "dramatis personae" precede – a mo' di testo teatrale – l'inizio della narrazione. Perfino il terremoto e il suo effetto più diretto vengono a far parte di questa tensione metamorfica, diventando personaggi: sono Don Sisma e i Fratturatori: gli impiegati dell'osf, ospedale labirintico e centro di potere nel quale sono ambientati parte degli avvenimenti. Sulla resa scenica dei personaggi è cucita la dimensione grottesca che anima il testo, cosicché il suo corposo apparato di note rappresenta una necessità didascalica e, si potrebbe dire, una seconda frattura, di ordine paratestuale e insieme simbolico. Il dispiegarsi della trama – impossibile da riassumere – è insomma sublimato nella struttura dell'opera che dalla "concentrazione" dei temi (titolo della prima parte) passa all'"esplosione" (titolo della seconda) dei racconti paralleli fino alla "dissoluzione" (titolo della parte conclusiva) dell'orizzonte cronologico creato. Entro questo lucido impianto stocastico la tragedia che ispira la vicenda è sottoposta a continue spinte deformanti. Lungi dall'essere un esperimento fine a se stesso, il romanzo riesce a rendere riconoscibile quel coacervo di affarismo, esposizione mediatica e repressione autoritaria del dissenso con il quale al popolo abruzzese è stato impedito di elaborare il suo dramma. Perché, nel testo, la Grande Scossa è già avvenuta e, con uno spostamento sul piano simbolico, viene raccontata e contrario: non attraverso la morte ma con la nascita del protagonista Ham Bank. Sarà la sua storia e quella della sua famiglia a costituire il filone narrativo principale. Un tale viluppo è tanto più interessante in quanto il romanzo è il punto di convergenza di molteplici istanze extranarrative: Macioci, aquiliano, ha scritto La dissoluzione familiare durante l'esilio al quale era costretto a causa del sisma; mentre aspettava il suo primo figlio; e subito dopo aver letto Infinite jest, definito più volte da Foster Wallace gargantuan. Vincenzo Scagliarini

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Conosci l'autore

Enrico Macioci

1975, L'Aquila

è laureato in Giurisprudenza con una tesi di dirtto tributario e in Lettere Moderne con una tesi su Cuore di Tenebra di Conrad. Ha pubblicato Terremoto (Terre di Mezzo, 2010), La dissoluzione familiare (Indiana, 2012), Breve storia del talento (Mondadori, 2015), Lettera d'amore allo Yeati (Mondadori, 2017). Collabora con "la Repubblica".

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