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Anno edizione: 2015
Anno edizione: 2017
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Recensire quello che nel cinema sarebbe un colossal, non è da comuni lettori. O meglio il comune lettore, prima di recensire, dovrebbe andarsi a leggere le recensioni di criti letterari della più varia estrazione. Questo avrebbe detto il mio prof del liceo classico. Ma (" Non si inizia una proposizione con ma...!" me lo sento rimbombare nel cervello, il rimprovero del prof) a me piace dire la mia su questo best seller del secolo scorso, mettiamola così. Thomas Mann, scrittore dalla cultura enciclopedica, nutre ( e non solo lui) la sua viscerale avversione per il regime nazista utilizzando come strumento il protagonista Adrian Leverkuhn, musicista anticonformista. Attraverso Leverkuhn, o meglio attraverso la sua biografia narrata dall'amico d'infanzia, Serenus Zeitblom, pone su piani paralleli il patto col diavolo da lui stipulato con il barbaro appiattimento del popolo tedesco colpevolmente soggiogato da una "teocrazia medievale", il regime hitleriano. Il germanesimo, culla della cultura e di ideali da molti invidiati, viene svuotato e rivoltato così come il canto polifonico soppianta quello armonico:la soggettività armonica rimpiazzata dall'oggettivita' polifonica. La pazzia che porta alla morte Adrian all'apice della sua luminosa, rivoluzionaria carriera di compositore e ' l'immagine speculare del nazismo che, all'acme della sua folle rincorsa al dominio sui popoli, soccombe di fronte alle forze alleate. Tuttavia, mentre il nazismo è unanimemente condannato dalla storia, pende su Adrian la retorica della domanda: fu davvero (solo) vittima o (anche) carnefice?
"Doctor Faustus" è un romanzo pubblicato nel 1947 dallo scrittore tedesco Thomas Mann [1875-1955], premio Nobel per la letteratura nel 1929. Cominciato nel 1943 durante il suo esilio negli Usa, fu pubblicato nel 1947 col titolo "Doctor Faustus. La vita del compositore tedesco Adrian Leverkühn, narrata da un amico". L'umanista Serenus Zeitblum è l'amico d'infanzia che narra, Adrian è il tragico protagonista. I due incarnano la dualità del carattere tedesco: il primo la ragione nella democrazia e nel progresso (lo spirito apollineo di Friedrich Nietzsche), Adrian lo spirito dionisiaco, con i suoi patimenti e la sorte funesta che l'attende. La trama, sintetizzando al massimo, è la seguente. Adrian Leverkühn, novello Faust che racchiude in sé le doti di tre artisti quali Berlioz, Nietzsche e Schönberg, è un musicista e teologo che ha stretto un patto col demonio per acuire eccezionalmente la propria sensibilità. Egli, però, dopo aver composto un pezzo di musica dodecafonica, che ha spezzato le tradizionali leggi musicali e anticipato i tempi (la composizione si intitola "Lamentatio doctoris Fausti" e intende contrapporsi in un'accezione negativa alla nona sinfonia di Beethoven), nel presentarlo agli amici, impazzisce. Tramite le vicende personali di Adrian viene descritta metaforicamente l'odissea di un popolo che, alleatosi allo spirito del male per una smodata brama di potenza, preparò la propria catastrofe. Il proposito di Mann era quello di «scrivere il romanzo della mia epoca travestito da storia di una esistenza precaria e sommamente peccaminosa», ossia gli anni drammatici del crollo del Terzo Reich di Hitler esemplificati dalla parabola umana di un artista sterile ma follemente ambizioso che, per vincere la sua pochezza, si consegna al demonio. Testo abbastanza pesante, pure faticoso, direi, con lunghe descrizioni e digressioni, con tecnicismi musicali che, per chi non è avvezzo alla materia, sono disagevoli da seguire... In ogni caso, capolavoro da leggere!
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