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Anno edizione: 2011
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Questo e la Jolanda furiosa(ma anche i precedenti) sembrano che abbiano SOLO due punti fissi (politica scadente e sesso) e questi li faccia circolare arbitrariamente su ogni cosa. Dai titoli che sono tutto un programma (porno), alle battute scadute come lo yogurt (per dirla a parole sue) sulla politica (altri argomenti come vita, morale, figli non ne ho visti). Forse l'amore per il suo boy non gli fa vedere nient'altro e di conseguenza non gli fa parlare d'altro che di "gioielli di famiglia" ma ritengo che la realtà sia ben altra ovvero che: chi parla troppo e perché poi ne fa poco o niente. Io credo che a tutti scappi una battuta spiritosa sul sesso e d'intorni o sulla politica, ce ne stanno pure due e anche tre ma che ad ogni pagina e con ogni nome ci si debba infilare jolande e walter no! Perché a me annoia francamente! Non esiste solo il sesso. Quindi io consiglierei prima di scrivere un altro libro(che purtroppo so che è già uscito) di fare una pausa di riflessione sui suoi argomenti e ispirarsi meglio, come fu per i primi strepitosi libri (sola come un gambo di sedano\ col cavolo ect ect)infatti ho sempre trovato la Littizzetto interessante e divertente ma ora mi pare abbia bisogno di cambiamento, perché lo stile c'è ma sono i contenuto che non sono all'altezza.
Ho letto cinquanta pagine del libro e mi sono arreso. A questo punto non mi resta che riportare quanto avevo scritto a proposito di un altro libro ("La Jolanda furiosa") della popolare Luciana: "La comicità cambia se è recitata, magari con un appropriato tono di voce e una mimica particolare, se è condensata in una mezza colonna di giornale o se è spalmata sulle quasi duecento pagine di un libro: questa considerazione è alla base dell'indubbio successo di Luciana Littizzetto nelle sue apparizioni televisive, dove le si perdonano tutte (o quasi) le scurrilità verbali, dell'accettazione un po' rassegnata delle sue esternazioni su quotidiani e riviste e del senso di fastidio che ci arreca un intero suo libro. Non me ne voglia la simpatica Luciana: è una sensazione che si riscontra per quasi tutti i libri del genere. Quale il rimedio? O smettere di scriverne (e i diritti d'autore?) o - per il lettore - smettere di comprarne (e i diritti d'autore?)." Ma perché ho ripreso in mano un libro della Littizzetto? Mah, nessuno è perfetto
199 pagine passate a ridere con le lacrime agli occhi, mi avranno sentita pure i vicini. La Liti con ironia ti racconta il mondo che viviamo, contro le ipocrisie dei giorni nostri.Finalmente un po' di leggerezza! CONSIGLIATISSIMO.
Recensioni
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Nel mondo mutevole e scostante, in questi tempi di cambiamenti rapidi e pensieri volatili, a volte basta una sola certezza a cui appigliarsi per non soccombere. Basta un consiglio spassionato, uno sguardo critico, una bella iniezione d’ironia, per riportare ogni tua opinione al suo stato naturale: fermamente attaccata alla realtà.
È questa la chiave del successo di Luciana Littizzetto. Lei non tradisce mai. Non ha retro pensieri, né doppi fini, non compiace il potere e non si auto incensa, non risparmia nessuno, non è politicamente corretta, spesso non si rende conto di quello che dice. Pur essendo un grande personaggio Pop è l’esatto contrario dei tipici prodotti televisivi di oggi, standardizzati e senza cervello. Dal suo scranno di Che tempo che fa, la trasmissione di Rai Tre che la ospita ormai da qualche anno, lancia strali contro i politici e le mode, dissacrando i vizi e le virtù nostrane. Tra una “notizia farlocca” e l’altra la Litti nazionale sgancia delle bombe esilaranti provenienti dalle fonti più varie dell’informazione mondiale. Qualunque cosa può esserle d’ispirazione, dal servizio di costume del TG1 al trafiletto della Settimana Enigmistica, per arrivare a quell’argomento che le sta tanto a cuore: il difficile rapporto tra il “Walter” e la “Jolanda”, le loro trasformazioni negli ultimi anni e l’influenza che hanno questi due “personaggi” ormai leggendari sulla vita politica italiana.
Il momento in cui Luciana Littizzetto dà il meglio di sé è proprio quando si rivolge direttamente ai nostri politici. Sembra di sentirla, mentre vede passare in TV i faccioni dei nostri governanti e gli urla dietro qualunque cosa. Un esempio spassoso?
Siamo veramente dei dementi. Napisan? Rinchiudici tutti in manicomio e butta via la chiave che sei l’unico che ha ancora un po’ di senno a questo mondo. Dico, avete visto l’ultima scheda elettorale? Una scheda enorme. Saranno stati due ettari di cellulosa. Non era una scheda. Era un pareo. Una tovaglia da picnic dove potevi usare i simboli dei partiti come sottobicchieri. Se ci facevi un buco in mezzo la potevi utilizzare come poncio. Un incubo pure il ripiegamento. La mia ha fatto la fine di una cartina stradale che come la pieghi la pieghi non c’è niente da fare, non si sistema più.
Impossibile fermarsi, impossibile trattenere una risata. Questo è un libro che si legge a voce alta, per far ridere un po’ tutti, magari imitando quella voce stridula e quell’accento torinese di cui non riusciamo più a fare a meno. E come nell’ultimo libro dedicato a lei, “la Jolanda” (La Jolanda furiosa, 2008) anche in questo nuovo libro dedicato al “Walter” e alle sue ultime prodezze possiamo gustare l’ormai imperdibile lettera a Babbo Natale che, naturalmente, si commenta da sola…
”Tante cose abbiamo da chiederti, Babbo mio, Babbo santo, Babbalone bello. È vero che Brunetta è uno dei tuoi elfi che costruiscono i regali? Sei stato bravo a mandarcelo. Ci ha insegnato che siamo fannulloni. Ora però che lo abbiamo capito, per cortesia, riprenditelo.
Caro Babbo. Portaci tanti doni. Anche se non siamo stati tanto buoni. Porta delle balle nuove a Napisan che a forza di girare gli si sono consumate e a Maroni un completo diverso che vestito così gli manca solo il dente d’oro e poi lo prendono per uno zingaro. Dona una esse funzionante a Nicky Vendola che dice delle cose tanto belle ma se pronuncia la esse esce solo saliva. Fa che Schifani e Bondi si fondano insieme e diano vita a un nuovo organismo vivente, lo “Schifondi” e porta una nuova moglie a Berlu che dopo la Veronica è tanto solo. Sceglila tu, però ricordati che è vero che la bellezza non conta, ma se gliela trovi racchia siamo di nuovo punto e a capo”.
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