L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Promo attive (0)
Grazie al romanzo di Tasneem Jamal, il pubblico italiano può approfondire o, in molti casi, scoprire un episodio storico spesso dimenticato, cioè l’espulsione forzata della comunità indiana dall’Uganda durante gli anni settanta, sotto la dittatura del generale Idi Amin. Ma questo non è l’unico pregio del libro poiché la storia che vi si narra tocca temi densi e attuali. Jamal, utilizzando sapientemente ricordi e materiali dei suoi nonni, intreccia una saga di migrazione che va dagli anni venti agli anni settanta, con il capostipite Raju che, dal villaggio natio in Gujarat, nell’India del nord, si trasferisce in cerca di fortuna in Uganda, come molti altri ismailiti, cioè esponenti di un ramo minore dell’islam sciita. Da qui si articola la narrazione della sua famiglia, che è anche la storia di un paese, dall’epoca coloniale all’indipendenza nel 1962 ai turbolenti anni settanta. […] L’ascesa al potere di Amin risulta catastrofica per la comunità indiana in Uganda, che viene accusata di mancanza di patriottismo, e costretta entro tempi brevi a emigrare o a sottoporsi a stretti controlli. Espropri, sequestri di beni, congelamento dei conti bancari, marginalizzazione sociale sono alcune delle situazioni che la famiglia di Raju deve affrontare, mentre riflette sull’opportunità di trasferirsi in Canada, l’unico paese disponibile ad accogliere ampi numeri della comunità indiana. […]. L’agile scrittura di Jamal permette anche di indagare personaggi storici reali e controversi come Amin, il feroce e folle dittatore in cui albergano frustrazioni e risentimenti che sono diretta conseguenza del periodo coloniale. Il generale vorrebbe essere accettato dagli inglesi come portavoce ufficiale e autorevole del suo paese, ma spesso diventa una sorta di grottesca rappresentazione dei tiranni d’Africa, che facendo leva sul desiderio di riscatto e rivalsa inaugurano epoche di violenza e soggiogazione. […]. La storia della famiglia di Raju diventa perciò esemplare di questo mondo imbruttito, in cui i negozi della comunità indiana sono distrutti, i documenti ritirati e le proprietà confiscate, ma la cui cifra negativa in realtà investe tutti, così che nei fiumi talvolta si intravedono i cadaveri degli oppositori o è possibile trovare pellicole che ritraggono le atrocità del regime. Nonostante questo sia il primo romanzo per Jamal, l’autrice dimostra di saper comporre un grande affresco umano che abbraccia le tante comunità e genti dell’Uganda, autoctone e non, e spazia oltre la terra, oltre il cielo, oltre al mare, sino all’Inghilterra e ancora più in là, verso il Canada, alla ricerca di un posto “dove l’aria è più dolce, dove è tutto ok”.
Recensione di Esterino Adami.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore