(? 1575 ca - Kinsale, Irlanda, 1626) poeta e drammaturgo inglese. Scarse testimonianze biografiche ne documentano, a partire dal 1613, la carriera pubblica, in Inghilterra e in Olanda, sotto la protezione di sir E. Cecil. Morì al ritorno dalla sfortunata impresa di Cadice cui aveva partecipato, al seguito di Cecil, come segretario del consiglio di guerra e della Marshal’s Court. La sua fama è affidata all’anonima Tragedia del vendicatore (The revenger’s tragedie, 1607), che altri tuttavia rivendicano a Th. Middleton, e alla Tragedia dell’ateo (The atheist’s tragedie, 1611). Dramma di vendetta, la Tragedia del vendicatore rivela forti componenti di derivazione medievale nel senso della morte e della corruttibilità della carne, nell’affascinato orrore per il peccato, nell’uso di personaggi chiaramente simbolici. Scritta nei primi anni del regno di Giacomo I tra il dilagare della corruzione e del malcostume, la tragedia riflette una visione del mondo cupa e disperata, dove l’isolamento ascetico e la rinuncia sembrano l’unica via per sfuggire all’azione inquinante del potere. La Tragedia dell’ateo, inferiore per tensione drammatica e stilistica, risulta però ugualmente opera di notevole complessità strutturale e simbolica e accoglie nel duplice intreccio elementi della tragedia d’ambizione di stampo marlowiano e spunti del dramma di vendetta.