Juan Carlos Onetti è stato un narratore uruguajano. Le sue rarefatte e insieme drammatiche costruzioni letterarie lo hanno collocato tra gli esponenti più incisivi della narrativa latinoamericana. L’esperienza della vita gretta e provinciale (nel paese immaginario di Santa María) e un crudo pessimismo, con punte di profonda angoscia, sono i caratteri principali del suo universo narrativo, che richiama Faulkner e Conrad. Dopo il romanzo breve Il pozzo (El pozo, 1930, nt) sono venuti altri romanzi: Terra di nessuno (Tierra de nadie, 1941, nt), Per questa notte (Para esta noche, 1942), La vita breve (La vida breve, 1950), Il cantiere (El astillero, 1961), Raccattacadaveri (Juntacádaveres, 1964), Lasciamo che parli il vento (Dejemos hablar al viento, 1979) e alcuni romanzi brevi, tra cui Gli addii (Los adióses, 1954). Molto intensi, con momenti di sogno e di allucinazione, i racconti (Cuentos completos, 1967, nt; Cuentos cortos completos, 1968, nt). Tra le opere successive: Quando ormai nulla più importa (Cuando ya no importe, 1994). Ha ricevuto nel 1980 il Premio Cervantes, massimo riconoscimento della cultura ispanica, per la sua carriera letteraria.