Compositore. Dopo gli studi compiuti al conservatorio Sant'Onofrio di Napoli, nel 1754 vi fece rappresentare la sua prima opera (Le donne dispettose), con notevole successo, e conquistò in pochi anni nella capitale partenopea una posizione di primo piano. Nel 1760, con la rappresentazione a Roma della Cecchina ossia La buona figliola (libretto di C. Goldoni), si impose clamorosamente al pubblico italiano ed europeo. Negli anni seguenti visse a Roma, componendo con ritmo assai intenso. Nel 1774 tornò a Napoli. Alla fine del 1776 si trasferì a Parigi, dove era stato chiamato dai sostenitori del gusto italiano per contrastare il crescente successo di Gluck, trovandosi coinvolto nella polemica suo malgrado e senza molta convinzione. È anzi significativo che le sue opere di questi anni risentano del clima francese e mostrino di assimilare esperienze gluckiane (soprattutto Didone, 1783, forse la più notevole), rivelando una particolare accuratezza di scrittura. La rivoluzione spinse P. a tornare a Napoli nel 1791; inizialmente bene accolto, fu poi sospettato di giacobinismo e condannato alla prigionia in casa per quattro anni. Nel 1798 tornò a Parigi, dove ottenne vari riconoscimenti. P. è la maggior figura della scuola napoletana della generazione immediatamente precedente Paisiello. Il suo capolavoro è probabilmente la Cecchina: la freschezza della vena di P. vi si esplica in accenti di garbato umorismo e di delicata e sensibile pateticità, aderente al gusto, allora assai diffuso in Europa, della «comédie larmoyante». Ma il risultato più ragguardevole è la giusta misura espressiva raggiunta nella calibratura psicologica dei personaggi e, in particolare, della protagonista. Della sua vasta produzione (circa 120 opere) ricordiamo inoltre Zenobia (1756), Caio Mario (1757), Alessandro nelle Indie (1758, rifatto nel 1774), tutte su libretto di Metastasio; La buona figliuola maritata (Goldoni, 1761), I viaggiatori (1775); le opere francesi Roland (1778), Atys (1780), Iphigénie en Tauride (1781). Compose anche sinfonie (ouvertures), sonate per clavicembalo, una messa e altra musica sacra, pezzi vocali da camera, gli oratori Gioas, La morte di Abele, Sara e Gionata (1792).