Bruno Vespa ha cominciato a sedici anni il mestiere di giornalista e a diciotto le collaborazioni con la Rai. Laureatosi in giurisprudenza, nel 1968 si è classificato al primo posto in un concorso nazionale per radiotelecronisti ed è stato assegnato al telegiornale. Dal 1990 al 1993 ha diretto il Tg1. Dal 1996 la sua trasmissione «Porta a porta» è il programma di politica, attualità e costume più seguito.
Tra i premi più prestigiosi, ha vinto il Bancarella (2004), per due volte il SaintVincent per la televisione (1979 e 2000) e nel 2011 quello alla carriera; nello stesso anno ha vinto l'Estense per il giornalismo. Per Mondadori ha pubblicato: Telecamera con vista (1993), Il cambio (1994), Il duello (1995), La svolta (1996), La sfida (1997), La corsa (1998), Dieci anni che hanno sconvolto l'Italia. 1989-2000 (1999), Scontro finale (2000), La scossa (2001), Rai, la grande guerra (2002), La Grande Muraglia (2002), Il Cavaliere e il Professore (2003), Storia d'Italia da Mussolini a Berlusconi (2004), Vincitori e vinti (2005), L'Italia spezzata (2006), L'amore e il potere (2007), Viaggio in un'Italia diversa (2008), Donne di cuori (2009), Nel segno del Cavaliere (2010), Il cuore e la spada (2010), Questo amore (2011), Il Palazzo e la piazza (2012), Sale, zucchero e caffè (2013), Italiani voltagabbana (2014), Donne d'Italia. Da Cleopatra a Maria Elena Boschi. Storia del potere femminile (2015), C'eravamo tanto amati. Amore, politica, riti e miti. Una storia del costume italiano (2016, con Rai Eri), Rivoluzione (2018),Luna (2019), Perché l'Italia diventò fascista (e perché il fascismo non può tornare) (2019), Perché l'Italia amò Mussolini (e come è sopravvissuta alla dittatura del virus) (2020), Perché Mussolini rovinò l'Italia (e come Draghi la sta risanando) (2021), La grande tempesta. Mussolini. La guerra civile. Putin. Il ricatto nucleare. La Nazione di Giorgia Meloni (2022), Il rancore e la speranza (2023), Hitler e Mussolini (2024).