(Padova 1523 - Venezia 1554) poetessa italiana. Di modesta famiglia di commercianti, trasferitasi a Venezia insieme ai fratelli dopo la morte del padre (1531), condusse buoni studi letterari e musicali, divenendo ben presto, in virtù delle sue doti di poetessa e di cantante, una delle personalità più in vista di quella società colta e raffinata. Ammirata anche per la sua bellezza, ebbe molte relazioni ma su tutte prevalse l’amore, non adeguatamente corrisposto, per il conte Collaltino di Collalto: a lui è infatti dedicata gran parte dei 311 componimenti (per lo più sonetti, ma non vi mancano canzoni e sestine) del suo canzoniere (Rime, edite postume dalla sorella Cassandra nel 1544 e dedicate a G. Della Casa). Nelle poesie della S. la critica romantica aveva colto l’espressione immediata di una vicenda autobiografica sofferta e appassionata; in realtà, anche se risolte prevalentemente sul versante psicologico, esse, petrarchesche per il repertorio lessicale e iconografico, rivelano le mediazioni culturali tipiche del loro tempo, semmai rivissute senza eccessive complicazioni intellettualistiche.