(Napoli 1535-1615) scienziato e commediografo italiano. Di nobile casato, operoso e spregiudicato indagatore dei segreti naturali, ebbe molti interessi e scrisse di occultismo, alchimia, geometria, farmacopea, anatomia, fisiognomica e mnemotecnica. Testimonianza principale di questa sua attività sono i Magiae naturalis, sive de miraculis rerum naturalium, libri quattuor (1558), ripresi e ampliati in 20 libri (Magiae naturalis, 1589). L’importanza letteraria di Della P., oltre che nella prosa efficace e colorita dei trattati scientifici, va ricercata nel teatro. Delle 27 opere che sappiamo costituire il suo corpus drammaturgico, restano 14 commedie (tra cui più note Olimpia, 1586-89; Fantesca, 1592; Trappolaria, 1596; Astrologo, 1606) e i titoli di altre 9 commedie, di 3 tragicommedie e di una tragedia. Condotte sulla traccia del teatro plautino e terenziano e della grande tradizione rinascimentale, le sue commedie s’arricchiscono di uno stile turgido, fastoso ma anche vivido e popolaresco, e di una tipologia caricaturale e grottesca finanche esasperata. Tenace fu comunque la fortuna del teatro di Della P. anche fuori d’Italia. Temi e situazioni ricorrono nella commedia dell’arte ma ispirarono anche Molière, Goldoni e forse Shakespeare.