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Il libro fornisce suggerimenti utilissimi, grazie una meditata rivisitazione di alcune tra le conquiste più avanzate della recente pedagogia. Si ribadisce la centralità del gruppo per l'inserimento del bambino non italofono: ciò implica un lavoro di preparazione all'accoglienza, una capacità di rendere protagonisti gli alunni, il rispetto del silenzio, il contrasto dell'ansia (nel docente) di ottenere subito risultati tangibili: e rende necessario un radicale ripensamento di ogni comportamento quotidiano, dalla disposizione dei banchi al modo di pronunciare le parole, dalla capacità di lavorare distribuendo gli allievi in piccoli gruppi alla rinuncia a una programmazione unica per tutta la classe. Il percorso individualizzato da una parte, soprattutto nella prima fase dell'accoglienza, costituisce per l'allievo con scarse conoscenze dell'italiano un supporto ineludibile; dall'altra offre grandi opportunità a tutti gli studenti, in quanto consente insegnamenti/apprendimenti diversificati a seconda delle intelligenze, degli stili, dei livelli di competenza raggiunti dai singoli. Strategie, anche di gruppo, di scrittura creativa tendono a riportare al carattere di gioco tale attività, valorizzano le diverse, e spesso complementari, competenze linguistiche di ognuno, riconoscono l'identità competente di ciascuno, superando le (legittime) resistenze alla scrittura, utilizzano creativamente l'oralità, spingono alla ricerca dell'adeguatezza stilistica e della preziosità linguistica. Analoghi esiti sono possibili sviluppando tecniche di ascolto e conversazionali, che permettono da una parte al bambino di essere interpretato nel modo più adeguato - come spesso non accade, con conseguenti frustrazioni -, dall'altra a tutti, insegnante compreso, di superare i limiti e le rigidità delle proprie posizioni, con efficaci risultati di "insegnamento di ritorno", che permettono indicazioni preziose su come orientare le successive azioni educative/didattiche.
Recensioni
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"Nel linguaggio l'uomo conserva e tramanda la parte più alta della sua eredità culturale; eppure, mai come oggi si è lamentato nelle scuole un livello tanto basso di capacità comunicativa. Il volume si propone come un importante aiuto per sensibilizzare gli alunni (soprattutto quelli del secondo ciclo delle elementari) sull'importanza di concepire il linguaggio (gestuale, orale e scritto) non come una materia da relegare nell'ambito scolastico, ma come uno strumento percettivo ed emotivo, che aiuta anche ad avvicinare le persone di culture differenti. Il testo è organizzato in tre sezioni interdipendenti, ognuna delle quali presenta delle proposte operative (con schede fotocopiabili), pensate per le classi con alunni italiani e stranieri. I percorsi di lavoro suggeriti prendono spunto dalla lettura di una storia, in cui spesso, per facilitare il processo di immedesimazione, i protagonisti sono dei bambini; su questa base si possono inventare scenette, isolare parole chiave da tradurre per valorizzare anche la lingua parlata dall'alunno non italofono e stimolare la creatività dei bambini nei modi che l'insegnante reputa più opportuni. Oltre ad essere uno strumento fondamentale per aprire gli alunni a culture diverse, questo testo rappresenta anche un ottimo aiuto per tutti gli insegnanti, oggi sempre più numerosi, che si trovano a dover affrontare classi con culture diverse."
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