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Gabriella Greison ci presenta nientemeno che Einstein, lo scienziato noto in tutto il mondo per la sua teoria della relativitá e ci fa fare la conoscenza con la signorina Marić, che poi diverrà sua moglie. É un racconto in prima persona. Una frase, che in sé raccoglie lo stato deplorevole delle nostre strade: “La strada per lo Spluga era stata costruita dai Romani, e una parte di essa sembrava non essere stata trasformata granché, da allora.”
Libro molto interessante e ben scritto
Libro ieno di fantasiose elucubrazioni sulle personalita' di Einstein e di sua moglie.Esempio (e' Einstein che parla): "Non mi sopportava nessuno e quindi brindarono quando me ne andai, ma nemmeno io sopportavo loro, i tedeschi, malgrado il mio passaporto dica che sono tedesco anch’io. Sono così ligi alle regole, così disposti a perdere la propria libertà per seguire le imposizioni che vengono dall’alto"[che Eistein mal sopportasse il rigido mondo prussiano si sa, estendere ai tedeschi tout-court?]. Adatto ad un pubblico che gia' "sa tutto" e vuole divertirsi. Frasi assolutamente sensate solo per addetti ai lavori "Su un’ipotetica gaussiana delle città europee di quegli anni in pieno fermento scientifico, nei pressi del picco di massimo ci sarebbe stata proprio Zurigo, con il suo il Politecnico.". ed infine gli errori (siamo nel 1896 a Zurigo): "Già da quarant’anni c’erano le luci elettriche, i vecchi partecipanti al festival Sechseläuten ricordavano ancora quando tutto il Grossmünster e le sponde del fiume Limmat erano stati illuminati per la prima volta." quaranta anni?? ma se le lampade ad arco erano state inventate nel 1875, e la prima citta' con le lampade ad incandescenza fu Newcastle nel 1879. Mi fermo qui
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