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Conobbi Elliott Murphy agli inizi degli anni 2000, durante un suo concerto gratuito ad Andria. Da quel giorno, l'ho sempre apprezzato e questo nuovo album non smentisce la sua vena creativa.
Grande prova di maturità di un artista che non ha mai avuto un grandissimo riscontro mediatico, forse perchè lavorando su registri espressivi a metà strada tra Springsteen e Dylan non ha trovato spazio adeguato. Ho consumato la puntina del giradischi con "Murph the surf" e "Party girls / Broken poets" negli anni 80, poi con l'avvento dei cd, ritenendo che la sua musica sia prettamente da ascoltare su vinile (al pari dei sopracitati mostri sacri del r'n'r), l'ho dimenticato. Passano gli anni, torna in auge il vinile e vedo questo disco tra l'altro a prezzo inspiegabilmente basso. Come usuale non faccio alcuna ricerca su internet ma mi fido della sensazione che mi trasmette la copertina: un'ombra su un muro, la silhouette inconfondibile di Murphy, come se venisse dichiarato che al centro del disco sono le canzoni e non l'autocelebrazione di un vecchio artista. Compro immediatamente e vengo ricompensato con un prodotto magico, degno dei migliori cantautori americani. Murphy, nelle note a margine dell'album lo definisce un concept album e ha ragione: "Chelsea boots" esordisce con un crescendo che mi riporta ai due album sopra citati, poi si passa a una serie di canzoni tra cui ho apprezzato tantissimo "wit's end", "hey little sister" e la monumentale "Absalom, Davy e Jackie O" di oltre 10 minuti (canzoni di tale durata sono riserva, fra l'altro occasionale, dei grandissimi della musica: Queen - Santana - Led Zeppelin - Pink Floyd - Dylan - Doors - Springsteen si è fermato a 9,5 min, perchè spesso intrasmettibili dalle radio e se non perfette stancano sicuramente l'ascoltatore). Non l'album assoluto di Murphy (a mio parere il titolo va a "Party girls....") ma sicuramente uno dei quattro migliori. A questo prezzo, con una registrazione pulita e scorrevole - visto anche il vinile bianco (e mi pare i 180 gr del disco - a sensazione) che fa la sua impressione - irrinunciabile.
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