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Anno edizione: 2014
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Ultimo album dei di inediti dei Pink floyd , in realtà è un recupero di pezzi rimasti escluse dalle session di Division Bell. E’ un album di musica prevalentemente ambient e strumentale in cui suonano Gilmour, Mason e Wright. Solamente l’ultimo pezzo “Louder than words” è cantato da Gilmour. Un tributo musicale al scomparso Richard Wright. Se si cerca un album in stile Pink floyd, si rimarrà delusi. Ma è sempre un bel album, prodotto e registrato magnificamente, in cui traspare un pò di malinconia.
Immagino che sia l'ultimo album marchiato Pink Floyd. Un meraviglioso esercizio di stile, ma mi pare più un album solo di Gilmour, peraltro non particolarmente ispirato. Intendiamoci: musica perfetta, registrazione "spaziale", grandissimi strumentisti. Quello che manca è l'anima, a parte "sum" e "autumn '68" che ci riportano alle sonorità storiche con una punta di disincanto e innovazione, la struttura dell'album a suite è deboluccia, mettiamo una pietra sullle due canzoni finali per un finale in crescendo allegro. Il tutto sa, purtroppo, di musica per "Terme&benessere" e operazione commerciale (a che pro?) - e se c'erano "thing left unsaid" (titolo della prima traccia), "it's what we do" (titolo della seconda traccia) è un pò poco per produrre un album a marchio (The) Pink Floyd. Forse sarebbe stato meglio far pace e riunire ai P.F. il rancoroso Waters, magari per un disco di cover - nessuno si sarebbe sentito sminuito - e sarebbe stato l'evento musicale del nuovo mllennio. Forse... Stronco l'episodio con amore immutato e ammirazione per le magiche chitarre di Gilmour. Tre stelle agli immensi maestri della musica psichedelica e progressiva per questo disco che è veramente endless (in senso negativo se pensiamo a chi l'ha fatto) perdonatemi. Dico poi l'ovvio: acquistate a piene mani i cd che vanno da Meddle a Final cut - i primi dischi vanno ai puri psichedelici - non è proprio musica per tutti... quello che c'è tra final cut e questo ultimo prodotto non è particolarmente entusiamante, anche se migliore ....
Un buon album, anche se non perfetto come i precedenti. Comunque sia da acoltare.
Recensioni
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