L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Promo attive (0)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Prima dell’avvento del proibizionismo di marca americana, fondato – nelle sue origini – su menzogne, talvolta eclatanti, e su pregiudizi che, una volta creati ad arte, si sono auto-alimentati nel corso dei decenni, la cannabis era ben nota per essere un rimedio efficace nel trattamento di svariate sindromi e, proprio per queste riconosciute capacità terapeutiche, era stata utilizzata dai medici; di fatto la cannabis, per gli stessi motivi, era collocabile a pieno diritto nella categoria dei medicamenti o rimedi “popolari”, così come (e in particolar modo, nel corso dell’Ottocento era il laudano, la tintura alcolica dell’oppio). Il nascente proibizionismo ebbe il potere di impedire l’ulteriore prosecuzione di queste applicazione mediche e soprattutto di bloccare per decenni la ricerca scientifica sui principi attivi dei cannabinoidi, a partire dalle più elementari basi neuro-psico-farmacologiche e delle loro interazioni con il sistema dei recettori del Sistema Nervoso Centrale, ricerca che avrebbe consentito alle prime tradizionali applicazioni cliniche fondate sull’osservazione empiriche alla costruzione di razionali scientifici relativamente al loro utilizzo. Insomma, il proibizionismo voluto da Aslinger, nei confronti dei derivati della cannabis (si veda, a questo riguardo, l’esauriente storia dell’atteggiamento repressivo nei confronti della marihuana tratteggiata da Blumir in un volume di recente pubblicazione, Erba proibita), ebbe degli effetti assolutamente deleteri; ebbe anche il potere di realizzare una mossa a dir poco oscurantista, visto che l’analogo atteggiamento repressivo nei confronti degli oppiacei non è riuscito a scardinare i presupposti del loro utilizzo medico. Negli anni recenti sia a livello internazionale e in molteplici stati nazionali, sia, per riflesso, a livello nazionale, si sono verificati due fenomeni: da un lato, si è avuta la riaccensione dell’interesse di una parte della classe medica nei confr
E' la prima volta in Italia che l'argomento usi terapeutici della cannabis viene affrontato con tale completezza e competenza. Un contributo importante ad un approccio non ideologico al problema, un valido aiuto a chi soffre e può trarre giovamento dall'erba proibita.
Davvero tutto quello che c'è da sapere sull'argomento! Un consiglio: regalatene una copia al vostro medico curante!
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore