Ermetica, eretica, erotica per la generazione abbandonata è una raccolta di dieci racconti weird ambientati nella nostra contemporaneità. Questi racconti, tutti autoconclusivi e diversi per stile, raccontano attraverso metafore e simboli il mondo dei nuovi adulti. Un mondo fatto spesso di depressione, ansia e noia, dove la ricerca della felicità si snoda attraverso percorsi spinosi, oscuri e talvolta inintelligibili. La generazione abbandonata I nuovi adulti sono i venti-trentenni che, dalla fine degli anni '90 a oggi, hanno viste tradite tutte le promesse che gli erano state fatte. La promessa di una famiglia felice, la promessa di un lavoro desiderabile, la promessa di un mondo amichevole e stabile. Tutte promesse scritte su sussidiari scolastici, reiterate in film, canzoni, filastrocche, e in seguito demolite. Il mondo che ci viene consegnato oggi si presenta inadatto alla costruzione di rapporti stabili nel tempo, costellato di condizioni di lavoro alienanti, costantemente in crisi economica e sull'orlo di un collasso socio-ambientale definitivo. Chi vi si affaccia lo fa con delusione, repulsione, sarcasmo. E lo fa nel silenzio più totale. Siamo la generazione abbandonata, e questo mondo fa schifo. Con Ermetica, eretica, erotica per la generazione abbandonata ho messo per iscritto la nostra angoscia. Dieci racconti per anime nere I racconti che compongono questa raccolta sono volutamente variegati da un punto di vista stilistico. Alcuni sono brevi, altri lunghi. Alcuni sono piuttosto limpidi, altri hanno un elevato contenuto simbolico. Alcuni sono leggeri, altri sono pregni di disgusto. Non lo sono invece per quanto riguarda il genere: si tratta di dieci racconti weird. Il weird è il genere inconsapevolmente concepito da Edgar Allan Poe e in seguito formalizzato da Lovecraft e dal resto della sua schiera. In conseguenza di una sua popolarizzazione, avvenuta a partire dagli anni '80, l'immaginario del weird è oggi popolato da entità inconcepibili che fuoriescono dallo spazio profondo e da tizi col Fedora che li ricacciano nella loro dimensione assurda. In verità il weird è qualcosa di più raffinato, un genere che, per citare Jeffrey Andrew Weinstock, "utilizza elementi dell'horror, della fantascienza e del fantasy per rappresentare l'impotenza e l'assenza di significato degli esseri umani in un universo molto più grande, popolato da poteri spesso maligni e da forze che superano enormemente le capacità umane di comprenderle e controllarle". Quale genere migliore di questo, quindi, per raccontare l'atroce limbo nella quale si trova sospesa la generazione abbandonata, popolato da aspettative irraggiungibili, status quo invincibili, problemi insormontabili? Tutti mostri che ci circondano, pronti a sbranarci. Una città pura come il petrolio E poi c'è il luogo: una città mai nominata, ma che alcuni potrebbero riconoscere, descritta dettagliatamente eppure da angolature insolite. Troppo grande per essere un paese, troppo piccola per essere una metropoli, la città di questo libro è un limbo come tanti, popolato da speranze, delusioni e piccole battaglie umane. La città senza nome di questo libro è buia, inospitale, allucinata. È popolata non solo da demoni ma ovviamente anche da chi quei demoni li evoca, persone qualunque che cercano nel sesso, nelle droghe e nel misero contatto umano quel significato che altrove sembra non esistere. Ma questi demoni contagiano il gusto di qualsiasi cosa possa darci piacere: le droghe divengono fatali, il sesso si fa perverso, i contatti umani indesiderabili. Persino ciò che dà senso alla nostra presenza qui, alla fine, può perdere di significato e diventare uno sgradevole rumore di fondo.
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