L' eroe dai mille volti

E' un fantastico viaggio attraverso le culture di tutto il mondo e di tutte le epoche. Un saggio sul mito dell'eroe. Un testo attualissimo, anche se scritto oltre settant'anni fa, divenuto infatti un classico che raccomando a tutti. Estratto dall'epilogo: "L'eroe moderno, l'individuo moderno che osa obbedire al richiamo e cerca la dimora di quella presenza con la quale è nostro destino riconciliarci, non può e invero non deve aspettare che la sua comunità si liberi dall'orgoglio, dalla paura, dall'avarizia razionalizzata e dall'incomprensione santificata........Non è la società che deve guidare e salvare l'eroe, ma precisamente il contrario. E così ognuno di noi partecipa alla prova suprema; porta la croce del redentore non nei momenti gloriosi delle grandi vittorie della sua tribù, ma nei silenzi della sua disperazione.

Un buon libro sui miti, non difficile da leggere.

La tesi che sta alla base di questo bellissimo libro di Cambell è allo stesso tempo semplice e inconfutabile; i racconti mitologici riproducono e rispecchiano simbolicamente i processi psicologici profondi dell’uomo. I sogni fanno ripercorrere all’uomo i sentieri del mito e rivelano le sue aspirazioni più profonde, le sue paure, le sue speranze. I sogni non riproducono solo eventi della vita cosciente. Al di sotto dell’inconscio personale ed individuale, giace un vasto mare inesplorato, l’inconscio collettivo, comune a tutti gli uomini, di qualunque razza e qualsiasi parte del mondo. Ecco perché i miti di tutto il mondo, come anche i sogni, si somigliano: tramite il sogno, l’inconscio collettivo, il mito, parla all’uomo. La rottura operata da Jung, e che Campbell eredita, riguarda la vecchia concezione della mitologia, vuoi come favola ingenua dei primitivi, vuoi come semplice poesia dei primordi. Campbell puntualizza perfettamente come i racconti mitologici contengano tutto ciò che è “umano”, fino ai suoi estremi limiti; egli non limita la mitologia ad una forma arcaica di psicologia; è ben cosciente del significato spirituale dei racconti mitologici, e nel far ciò evita di appiattire la saggezza mitologia su quella razionalista e scientifica. Dopo aver percorso il sentiero dell’eroe, analizzando con grande sensibilità i miti di tutto il mondo, Campbell apre una prospettiva metafisica nel momento in cui riconosce che la stessa psicologia non basta a spiegare del tutto il mito: i significati della mitologia sono inesauribili, ma egli sa perfettamente che la mitologia stessa si ferma sul limite dell’abisso, rientra nel cerchio della manifestazione e fa riferimento ad un nucleo centrale che non può essere espresso a parole. Qui è la grandezza dell’approccio di Campbell, per l’epoca eccezionalmente “avanzato”.