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Come ha fatto l’Europa a lasciarsi alle spalle le macerie di due guerre mondiali e a costruire la più duratura pace della sua storia? Dopo il successo di All’inferno e ritorno, Ian Kershaw, uno dei maggiori storici contemporanei, prosegue il suo viaggio nella storia del nostro continente nel ’900. Un affresco vivido che ricostruisce il mondo in cui viviamo e le sue origini. Un libro che ci fa scoprire cosa vuole dire essere ‘europei’.
Dopo gli orrori della prima metà del XX secolo, gli anni compresi tra il 1950 e il 2017 sono stati un periodo di pace e di relativa prosperità per gran parte dell'Europa. Una seconda rivoluzione industriale ha trasformato il continente grazie a un incredibile miglioramento tecnico e produttivo. La catastrofica era della 'guerra civile europea' e dei due conflitti mondiali è sembrata così svanire in un passato lontano e ormai dimenticato. Eppure stiamo parlando di un continente nel vortice perché diviso in due dalla Cortina di Ferro, sempre sotto la minaccia di una distruttiva guerra nucleare. Gli europei, padroni del mondo da diversi secoli, hanno sperimentato cosa significhi non essere più signori del proprio destino e dipendere da due potenze esterne che da capitali lontane migliaia di chilometri potevano cambiarne il futuro nelle pieghe della Guerra Fredda. L'alternarsi di momenti di ansia e paura con altri di euforia ed entusiasmo è stata la caratteristica più significativa di questo tempo. La fine del blocco sovietico, l'estinzione delle dittature che affliggevano l'Europa e la riunificazione tedesca sono state, senza ombra di dubbio, successi straordinari. Ma le fragilità prodotte dai processi di globalizzazione e l'impatto delle crisi economiche e finanziarie dopo il 2008 sono segnali che, come europei, non possiamo ignorare: non esiste nessuna garanzia di pace e stabilità senza il nostro impegno civile.L'articolo è stato aggiunto al carrello
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