L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Altre offerte vendute e spedite dai nostri venditori
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Siamo a Milano, ma quella delle periferie. E siamo negli anni Cinquanta. La guerra è appena alle spalle, il Paese assapora già quella cosa che di lì a poco sarà il boom economico che riverserà su tanti, non su tutti, il suo benessere. Il fabbricone come si può capire, è un edificio di edilizia popolare che ospita un’umanità marginale affamata e già incattivita. Affamata non solo di soldi e benessere, e per essi disposta a tutto. Incattivita perché intuisce che alla fine nulla cambierà davvero. In questo piccolo mondo si muovono 2 famiglie: i Villa, comunisti; e gli Oliva, democristiani. Ripeto: siamo negli anni Cinquanta e queste differenze in realtà creavano divisioni, anzi odii profondissimi. E queste due famiglie si odiano. Ma. Carlo e Rita, esponenti di queste due famiglie, si innamorano. Pessima scelta, si dirà, e in effetti è così. Perché Testori mette in scena che cosa l’ideologia, di entrambe le parti, possa produrre. Un’autentica tragedia, dove le vittime paiono essere le donne. Rita, che si ritroverà cacciata di casa perché sta con un comunista, e alla quale anche il prete rifiuterà l’assoluzione. Perché va bene tutto, ma con un comunista no e poi no. Ma anche la Redenta, il cui fidanzato è morto in guerra e lei dopo di allora nessuno mai. La tragedia di un’umanità talmente cieca da preferire la creazione di un nuovo inferno, e nello stesso tempo affermare, con orgoglio, che ci si sta battendo per un mondo migliore. Un mondo dove però si muoverebbero sempre e solo quelli che la pensano alla stessa maniera, con tutti gli altri all’inferno. La piccola Rita e il Carlo, in principio lui dilaniato dal desiderio di fedeltà alla famiglia e al partito, e poi serenamente vinto dal sentimento della sua ragazza, sono l’esempio di un mondo che ha capito quanto le ideologie possano essere mortali.
Probabilmente non è l'opera migliore di Testori, ma ci permette comunque di capire la società italiana a cavallo tra gli Anni Cinquanta e i Sessanta, analizzata dal punto di vista dei poveri. Non scontato, lascia in più di un'occasione l'amaro in bocca per quello per come sarebbe potuta andare e invece non è andata...
Interessante analisi delle periferie cittadine degli anni 50 e 60, assolutamente non banale.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
Le schede prodotto sono aggiornate in conformità al Regolamento UE 988/2023. Laddove ci fossero taluni dati non disponibili per ragioni indipendenti da IBS, vi informiamo che stiamo compiendo ogni ragionevole sforzo per inserirli. Vi invitiamo a controllare periodicamente il sito www.ibs.it per eventuali novità e aggiornamenti.
Per le vendite di prodotti da terze parti, ciascun venditore si assume la piena e diretta responsabilità per la commercializzazione del prodotto e per la sua conformità al Regolamento UE 988/2023, nonché alle normative nazionali ed europee vigenti.
Per informazioni sulla sicurezza dei prodotti, contattare complianceDSA@feltrinelli.it
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore