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Anno edizione: 2021
Anno edizione: 2021
Prima dell’Unità il Sud era ricco e istruito. L’industria del regno di Napoli era la prima in Italia. Garibaldi era uno schiavista, Pisacane un disertore e Mazzini un terrorista. Il Risorgimento comportò il genocidio del popolo meridionale. Tutte le bugie dei neoborbonici smascherate alla prova dei fatti.
Il regno delle Due Sicilie era una specie di paradiso in terra: ben amministrato da un governo illuminato come quello napoletano, aveva raggiunto risultati straordinari che lo ponevano all'avanguardia in Europa. Ma proprio questo benessere aveva acceso la cupidigia del Nord che con la forza delle armi se n'è impadronito, distruggendone l'industria, occupando militarmente i territori e sterminando i 'briganti', in realtà eroici resistenti all'oppressione. Questo è il racconto del Risorgimento che emerge nella pubblicistica e nella propaganda neoborbonica: una straordinaria collezione di falsi che trovano però sempre maggiore credito nell'opinione pubblica, soprattutto in quella meridionale. Vere e proprie fake news che hanno un'eccezionale capacità di presa perché forniscono una spiegazione semplice a problemi complessi. Mentre una crescente e inafferrabile distanza separa sempre più il Mezzogiorno dal resto d'Italia, si preferisce 'inventare' un nemico esterno, cattivo quanto basta, per addebitargli tutto ciò che siamo e non vorremmo essere.Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Argomento spinoso, affrontato con coraggio da questo libro. Incontro per la prima volta l'argomento della mia tesi di laurea, sostenuta nel 2010 all'Università L'Orientale di Napoli nella facoltà di Scienze Politiche - Relazioni Internazionali. Che dire? Ho trovato molte informazioni nel libro che smentiscono gran parte delle argomentazioni dei nuovi "meridionalisti" che attaccano da più parti tutta l'epopea del Risorgimento. Trattandosi di un fact-checking, verifica le tesi sostenute con il supporto di documentazione analizzando i dati, come si dovrebbe fare sempre. Sicuramente il Risorgimento merita un approfondimento degli eventi, delle dinamiche sociali ed economiche oltre le semplicistiche e poche righe dedicate nelle scuole dell'obbligo all'argomento. Dovrebbe essere un argomento che merita di essere approfondito e conosciuto bene da ogni italiano, con particolare riguardo alle dinamiche drammatiche che hanno attraverso quei tempi duri. Non basta studiare l'arrivo dei 1000 di Garibaldi per capire come è nata l'Italia. Questo libro aiuta a capire dettagli fondamentali che purtroppo qualche autore nella foga di un sentimento di rivalsa verso lo "straniero settentrionale" ha bollato con troppa superficialità. Un universo di informazioni errate, portate in alto nelle produzioni contro corrente, in una sorta di urlo del perdente risorgimentale, che dovevano essere controllate e verificate come tenta di fare questo libro. Come nessuno aveva provato a fare fino ad ora. I tanti autori citati nel libro si sentiranno sicuramente offesi ma l'unico modo per combattere un fact check è con i dati alla mano, documenti, atti, FONTI. Quello che mi chiedo è come mai un argomento così importante storiograficamente parlando debba essere affrontato da un ingegnere e non da un accademico o da un addetto ai lavori del settore. Ad ogni modo merita un plauso per l'approccio scientifico e concreto.
Da tempo neo borbonici e leghisti stanno cercando di distruggere il Risorgimento. Lo fanno con libri di pseudointellettuali infarciti di fake news o più specificamente di bufale, di invenzioni, a volte di balle colossali. Questo libro ci dimostra che il lavoro serio e preciso di uno storico non ha niente a che fare con i primi: Armino demolisce ad uno ad uno tutti i falsi dei vari Aprile, Ciano, Patruno, Del Boca e altri.
E' un piacere trovare un serio studioso del Sud - ce ne sono tanti! - che applica un rigoroso metodo storiografico per demolire le panzane neoborboniche a cui si abbandonano certi suoi compaesani, la cui sicumera è inversamente proporzionale alla credibilità. Senza nascondere aspetti problematici e negativi del Risorgimento peraltro noti da tempo e tutt'altro che censurati, come vorrebbe far credere qualcuno, ma riportandoli nelle loro giuste proporzioni. Mi permetto un suggerimento a IBS: certi libri alla Pino Aprile - o simili riguardanti il Risorgimento o la Resistenza, altro piatto forte dei nullologi alla moda - evitate di inserirli tra i libri di Storia, create una apposita rubrica "pseudostorie" o "storiografia da caffè".
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