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Anno edizione: 2015
Anno edizione: 2017
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David Abulafia, nelle 370 pagine del saggio, cerca in ogni modo di spogliare la figura di Federico II Hohenstaufen da falsi miti e demonizzazioni o incensazioni prive di fondamento storico, che cercano di dipingere un sovrano eccessivamente precursore del suo tempo. Fondamentali i due capitoli iniziali su eredità Normanna e Germanica per capire il bagaglio culturale e le radici del "puer Apuliae"; poi tante le notizie sul "regnum" di Sicilia e su Enrico VI, figura spesso schiacciata dal padre Federico I Barbarossa e dal figlio Stupor Mundi. Dettagliatissime ed avvincenti le informazioni sugli scontri con il papato e specialmente con Gregorio IX ed Innocenzo IV. Importante la descrizione approfondita sulle Costituzioni Melfitane del 1231 e sulle politiche finanziaria ed economica dell'Imperatore oltreché sulla sesta crociata (presa di Gerusalemme trattando con il Sultano al-Kamil). Essenziale per inquadrare il personaggio la trattazione dei suoi rapporti con il figlio ribelle Enrico (VII) Hohenstaufen, la descrizione della cultura a corte e la narrazione delle lotte con i Comuni del Nord Italia e dei rapporti con i principi tedeschi. Bella sorpresa l'analisi dei rapporti con Luigi IX il Santo e, nella parte finale del volume, l'excursus su Carlo I d'Angiò e sui suoi scontri con Manfredi (Benevento 1266) e Corradino (Tagliacozzo 1268). Chiude l'opera una sintesi stringatissima e "distillata" (sintesi dell'opera) sulla figura di Federico e su ciò che abbia effettivamente rappresentato per l'Europa della prima metà del '200. Consigliatissimo !
Il libro cerca di ripulire l'immagine di Federico II da tutte le leggende, le dicerie e le maldicenze sul suo conto inventate ad arte mentre ancora era in vita o dopo la sua morte. Ne consegue il ritratto di un uomo del suo tempo, restituitoci attraverso una trattazione molto densa di eventi e personaggi ma allo stesso tempo molto chiara.
A me è piaciuto. E' stato interessante avvicinarsi ad un altro punto di vista.
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