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Anno edizione: 2023
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Due esistenze raccontate a specchio. Antonio Vivaldi e la sua organista. Tra documentazione archivistica e ricostruzione fantastica la vicenda di una artista «dimenticata non semplicemente in quanto donna, ma in quanto appartenente alla classe dei diseredati».
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A metà tra il saggio e il romanzo storico, il libro si propone di riportare alla luce la storia di una donna, la cui esistenza è stata avvolta dall'oblio, non "in quanto donna, ma in quanto appartenente alla classe dei diseredati". L'autore, partendo dalle poche informazioni documentate a propria disposizione, ricostruisce la vita di Lucietta, abbandonata presso l'Ospedale della Pietà di Venezia nel 1677. Vissuta per tutta la vita all'interno della struttura, senza conoscere alcunché del mondo che la circonda, sottoposta a rigide regole di comportamento, si trasforma in una delle più abili organiste di Venezia della propria epoca, anche grazie agli insegnamenti di Antonio Vivaldi. Ed è proprio il grande compositore, il "prete rosso" di cagionevole salute, che, durante i suoi anni di lavoro all'Ospedale della Pietà, produce per lei una musica sublime e di ardua esecuzione. Lucietta è affascinata dal suo maestro, che diventa per lei una sorta di luce che rischiara la difficile quotidianità di quel mondo ostile in cui si è ritrovata, senza considerazione e affetto alcuno, a crescere, a soffrire e a morire. Con uno stile di scrittura elevato ed elegante, Federico Maria Sardella riesce a creare un racconto dalla struttura inusuale, nel quale si incastrano perfettamente, come accade per i pezzi di un puzzle, le notizie storiche e la parte immaginata. Il risultato è un gioiello della letteratura contemporanea in cui il lettore si può immergere completamente, affascinato dall'ambiente musicale, commosso dall'indifferenza dei nobili veneziani di fronte alle condizioni soffocanti imposte alle giovinette orfane, e scioccato, seppur accuratamente informato, dalle cure approssimative che venivano prestate ai poveri.
Recensioni
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