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Anno edizione: 2012
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Un inizio davvero interessante, il mistero del funzionamento della miniera di ferro è un’idea che mi è piaciuta moltissimo. Senza rivelare niente, mi è piaciuto questa visione dell’evoluzione della società e della cultura umana, con una visione abbastanza distopica. Questo fa sì che il testo diventi immediatamente coinvolgente e la distinzione tra amici e nemici molto difficile, perché quello che il protagonista è chiamato a combattere al lettore pare naturale e giusto. Ma ho avuto la sensazione che il testo non riesca a mantenere costante l’attenzione del lettore, accelerando in alcuni punti in modo eccessivo e creando confusione e non approfittando per approfondire spunti davvero interessanti, ben pensati ma buttati lì un po’ a caso. Piacevole lettura quindi, ma non indimenticabile.
Il romanzo è di Fantascienza. E non solo. E' una narrazione di guerre, calde fuori e fredde dentro. Sulle prime il personaggio principale sembra essere occasione per la narrazione, solo andando avanti si capisce che ne è filo conduttore prima e fulcro poi. Scritto in maniera superba, in prima persona, con l'esposizione intima che ne consegue, senza mai polarizzare però l'attenzione del lettore sulla visione del personaggio principale. Tobruk, è questo il suo curioso nome che sa di sabbia e mare, e la sabbia ed il mare sono due componenti essenziali del romanzo, ed anche questo si scopre sempre in corso di lettura, segno che in questo romanzo nulla è lasciato al caso, nemmeno i nomi. Tobruk fa il cacciatore di taglie e va alla ricerca di un suo ex-commilitone ed amico, Hobbes, che deve rispondere dei mancati proventi della miniera che "dirige". Da quest'incontro, di due anime a cariche opposte, scaturiscono sorprese, svolte, rivoluzioni. Ed in ciascuna di queste, Tobruk è delineato in maniera superba, guerriero impermeabile alla morale e guerriero con se stesso. Perché la guerra che Tobruk affronterà sarà molto diversa da quella che si attendeva. Perché Tobruk è dipinto come un Pollock, goccie e schizzi, e va guardato da lontano. Perché solo guardando da lontano il personaggio, eroe ed antieroe ad un tempo, si vede il quadro generale, e ci si riconosce in quell'oceano di terra e sabbia di HarrisIV, il pianeta dove si svolge l'azione principale ed in Tobruk. Complimenti all'autore, che speriamo non lascerà privi di un seguito noi, i lettori Tobruk che non finiscono all'ultima pagina.
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