L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Altre offerte vendute e spedite dai nostri venditori
Tutti i formati ed edizioni
Promo attive (0)
Porciani, Ilaria. La festa della nazione : rappresentazione dello Stato e spazi sociali nell'Italia unita. Bologna Il mulino, 1997., Il mulino, 1997. 19665 1066 Autore principale Porciani, Ilaria Titolo La festa della nazione : rappresentazione dello Stato e spazi sociali nell'Italia unita / Ilaria Porciani Pubblicazione Bologna : Il mulino, \1997! Descrizione fisica 219 p. ; 22 cm. Collezione Saggi ; 462 brossura Ottimo, ancora nella plastica
PORCIANI, ILARIA, La festa della nazione. Rappresentazione dello Stato e spazi sociali nell'Italia unita
CAVAZZA, STEFANO, Piccole patrie. Feste popolari tra regione e nazione durante il fascismo
scheda di Tuccari, F., L'Indice 1997, n. 8
In questi ultimi anni il dibattito sui temi del nazionalismo e dell'identità nazionale ha dato grande rilievo agli elementi di artificio, di invenzione e di ingegneria sociale che governano i processi di costruzione della nazione. L'interesse per questi elementi, oltre ad arricchire di nuove importanti dimensioni la riflessione più propriamente teorica sulla natura della nazione e dei nazionalismi, ha sollecitato l'esplorazione di territori rimasti per lungo tempo ai margini della ricerca storica, specialmente in Italia. Con risultati talora assai interessanti, come accade nel caso dei due libri che Ilaria Porciani e Stefano Cavazza hanno dedicato al tema della festa. Entrambi i lavori sono costruiti intorno all'idea che la festa costituisca un osservatorio privilegiato per analizzare i processi di invenzione della tradizione.
Sono peraltro del tutto diversi, nei due casi, il tipo di festa preso in esame e il contesto storico-politico entro cui essa si colloca. Il libro della Porciani analizza, negli anni compresi tra il 1861 e il 1914, i rituali, le dinamiche e le trasformazioni della festa dello Statuto, che fu istituita nel 1851 nel Regno di Sardegna e che divenne nel 1861 la festa nazionale dello Stato unitario italiano. Si tratta, in questo caso, di una festa ufficiale, che si celebrava per legge su tutto il territorio nazionale con una precisa ciclicità (la prima domenica di giugno): un caso esemplare di invenzione della tradizione dall'alto, che l'autrice - attenta anche ad altre realtà nazionali - segue nelle sue molteplici varianti locali e nei suoi mutamenti nel tempo durante gli anni della Destra e della Sinistra e, poi, nell'età giolittiana. Il libro di Cavazza prende invece in esame un gran numero di feste popolari e locali - dalla Befana fascista alla festa dell'uva, dal Palio di Siena alla giostra aretina del Saracino - che furono promosse, disciplinate o reinventate durante il ventennio fascista. In questo secondo caso, ci troviamo di fronte a una pluralità di feste legate alla sfera del tempo libero, che furono il frutto di una complessa interazione tra le strategie del disciplinamento dall'alto e l'opera di un ampio gruppo di intellettuali provinciali interessati allo studio e alla celebrazione degli spazi locali e alla rivalutazione del folklore. Attraverso il microcosmo simbolico e rituale della festa i due studiosi hanno fissato alcuni nodi cruciali della storia politica, sociale e culturale dello Stato unitario: da un lato, la complessa transizione che si venne compiendo nell'Italia liberale da una tipica società di antico regime a una società "nazionale" incentrata su nuove élite di carattere notabilare-borghese e sulle istituzioni rappresentative; dall'altro lato, la relazione altrettanto complessa che si venne a stabilire durante il fascismo tra "piccole patrie" e "grande patria", tra regionalismo e nazionalismo, sullo sfondo di un rapporto mai del tutto risolto dal regime fra tradizione e modernità. In tal modo entrambi gli autori hanno dato un importante contributo all'ulteriore definizione e articolazione del modello delle "invented traditions".
L'articolo è stato aggiunto al carrello
Le schede prodotto sono aggiornate in conformità al Regolamento UE 988/2023. Laddove ci fossero taluni dati non disponibili per ragioni indipendenti da IBS, vi informiamo che stiamo compiendo ogni ragionevole sforzo per inserirli. Vi invitiamo a controllare periodicamente il sito www.ibs.it per eventuali novità e aggiornamenti.
Per le vendite di prodotti da terze parti, ciascun venditore si assume la piena e diretta responsabilità per la commercializzazione del prodotto e per la sua conformità al Regolamento UE 988/2023, nonché alle normative nazionali ed europee vigenti.
Per informazioni sulla sicurezza dei prodotti, contattare productsafetyibs@feltrinelli.it
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore