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Il titolo "Finalmente libere", sottende forse l'idea che prima non lo siamo appieno. Chi scrive è alle soglie del fatidico passaggio degli 'anta' e, nel tentativo di prepararsi al prossimo lustro, ha deciso di leggere questa raccolta di interviste, perché sa come tutte che invecchiare non è un gioco da ragazzine... Fra le 45 donne (attrici, cantanti, imprenditrici, show-girls, sportive.donne della politica) che raccontano alle più giovani come sopravvivere ai 45 anni. Fra loro troviamo Isabella Ferrari, Anna Finocchiaro, Teresa de Sio, Josefa Idem, Cinzia Th Torrini, Ramona Badescu, Elena Sofia Ricci, Amanda Sandrelli, Tiziana Ferrario e tante altre. Ma le interviste del bell'Antonio Mancinelli, caporedattore di Marie Claire, non vanno, a mio parere, al di là della superficie e sono una silloge di ovvietà che ci possiamo immaginare, spesso anche senza concludere le 370 pagine del volume di Sperling.Comprese le prevedibili e facili ricette di sopravvivenza alle rughe e all'età che avanza che paiono un po' la fiera delle banalità. Unica eccezione per cui vale la pena soffermarsi a leggere: le righe introduttive di Lella Costa che non deludono, come suo solito "(Il mio augurio ad una donna che sta per compiere 45 anni è questo.Vai. Cammina. Cammina, non correre. E' importante allenarsi a cambiare passo: che non vuole dire stare fermi, ma imparare un nuovo ritmo. Donne, riprendiamoci il tempo perduto e riconciliamoci con il tempo che passa"). Lella Costa e i 45 consigli di Manganelli ci aiutano in fondeo anche a riflettere sull'inespressività dei nuovi volti liftati: di tante italiane che dopo aver vissuto gli anni di piombo, di quarzo (degli orologi anni Ottanta) e di silicio (dei computer anni Novanta) sono alle prese con gli anni del silicone del Nuovo millennio... Non era forse una over 45 di rango come Anna Magnani che ammoniva sempre le truccatrici esortandole a non coprirle le rughe ("Ci ho messo una vita a farle e voi me le volete cancellare")? Alessandra Ghetti
La prima parte è interessante e coinvolgente specialmente per chi, come me, ha l'età di cui tratta il libro, poi, comincia un pò a perdere di tono, le cose si ripetono e un pò di noia prende il sopravvento. Anche perchè è tutto un pò troppo "all'acqua di rose"..."com'è bello invecchiare.." "che bello avere le rughe...", nessuna vorrebbe tornare a 20 anni, nessuna ammette crisi e meno che mai ritocchi estetici! Mi aspettavo un reportage giornalistico ma è tutto un pò finto, un ripetersi di domande e risposte simili se non identiche. C'è qualche meravigliosa eccezione ma per il resto, sembra che il tema e i tasti toccati dalle domande, abbiamo ottenebrato il cervello anche a donne notoriamente molto intelligenti e degne della massima stima. Forse il tema dell'invecchiare fa troppa paura anche a loro. Nel complesso nessuna si lascia veramente andare e tutte ripetono le solite cose politically correct: finalmente mi sento più libera, invecchiare è bello e giusto, NON FAREI MAI ritocchi estetici, che schifo il botulino (ah ah ah!!!), è il cervello che conta e non l'aspetto fisico....si insomma...lo sappiamo.... Il buon Mancinelli si beve tutto e ce lo riporta fedelmente. Da lui mi aspettavo una vena un pò più "investigativa" dell'animo di queste donne e soprattutto che fosse meno docile e accondiscendente. Mai un affondo, nemmeno quando è palese la contraddizione tra ciò che una donna dice e la sua vita reale, nemmeno quando su tutti i giornali abbamo visto la faccia dell'intervistata stravolta di zigomi e labbroni nuovi di zecca. Forse Mancinelli è troppo emotivamente coinvolto per scavare più in profondità e preferisce restare a galleggiare leggero sulla superficie così confortante...infatti pare proprio che anche lui, piuttosto belloccio e attento all'estetica, (anche indubbiamente per il lavoro che fa) abbia una gran paura del giro di boa dei 45/50 anni. Infondo si sente sulla stessa barca e preferisce non urtare precari equilibri.
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