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Romanzo di George Orwell scritto tra il 1932 e il 1936. Londra, anni Trenta. Il giovane Gordon Comstock coltiva ambizioni letterarie e, per mantenersi, fa il commesso in libreria. E’ un ribelle impegnato in una dura battaglia contro il mondo capitalista. Figlio della piccola borghesia britannica, si ribella alla morale della sua classe: il rifiuto della rispettabilità e del mito del "buon posto" gli fa trascorrere una vita drammatica. Per affermare i diritti della poesia contro il mondo dominato dal denaro, vive in povertà e squallore, struggendosi nel vittimismo e nella frustrazione. Lo fa risorgere la notizia della prossima maternità della fidanzata Rosemary. Prenderà così lavoro presso quell'azienda pubblicitaria che aveva esecrato, considerandola uno strumento del più bieco capitalismo; ora la stessa aspidistra gli sembra una pianta di unico valore, tanto da essere sopravvissuta a tutte le sue angherie. In conclusione Gordon rientra nei canoni della vita borghese, accettandola di buon grado. E’ un buon romanzo, con una chiara morale.
George Orwell è conosciuto soprattutto per "1984". Io però preferisco "Fiorirà l'aspidistra", magistrale descrizione della vita grigia, anzi cupa di G.C., aspirante poeta. Il romanzo è ambientato a Londra negli anni 30-
Romanzo meno conosciuto di Orwell ma vero capolavoro. Estremamente attuale, Orwell come sempre visionario. La storia coglie aspetti tragici della vita borghese nell'Inghilterra degli anni 30. Colpisce come un pugno nello stomaco la cecità delle persone, ora come all'epoca, ottenebrate dal denaro e da una miriade di cose inutili che le circondano quotidianamente. Fra cui ovviamente un' immancabile aspidistra ad ogni finestra.
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