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In questo libro Federico Goglio affronta in modo agile e sintetico il dramma delle foibe e l’esilio degli Italia di Istria, Fiume e Dalmazia che, come afferma l’Autore, iniziò sin dal 1943 quando ci furono i primi infoibamenti degli italiani da parte dei partigiani comunisti jugoslavi guidati da Tito. Nella prefazione a cura di Guido Giraudo si afferma che quelle terre furono da sempre appartenente alla storia italiana già con i primi insediamenti romani in epoca precristiana. Quello che chiede Giraudo non è un’improbabile restituzione di quelle terre all’Italia, ma che sia fatta giustizia e si stabilisca una verità storica che per molti decenni è stata taciuta in quanto scomoda. Nella parte affidata a Goglio si scopre così che gli Italiani, oltre ad essere torturati, seviziati e uccisi in modo orribile (alcuni uomini furono evirati) e gettati nelle numerose foibe che caratterizzano la geologia di quelle zone, vennero internati nei campi di concentramento jugoslavi dove molti trovarono la morte e il numero dei nostri connazionali che complessivamente persero la vita fu di oltre 16.500. Da aggiungere l’esodo giuliano e dalmata che determinò l’abbandono forzato delle loro terre di circa 350.000 Italiani e, come si scopre dalla lettura dell’agile volumetto, quando gli esuli tornarono in Patria dovettero subire l’ennesima umiliazione degli insulti dei comunisti nostrani. Di particolare interesse poi è l’intervista fatta a Romano Cramer, segretario del Movimento Nazionale Istria, Fiume, Dalmazia che ripercorre le vicende della persecuzione della sua famiglia e fa notare che, anche dopo che il Parlamento della Repubblica Italiana approvò “quasi” all’unanimità nel 2004 la Legge che istiuisce il Giorno del ricordo del 10 febbraio, nel 2011 il governo sloveno coniò una moneta da 2 euro con l’effige di un partigiano titino facendo così un ulteriore affronto a chi soffrì delle vessazioni dei comunisti slavi. Foibe è quindi un libro consigliato soprattutto ai più giovani.
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