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La formazione dell'Europa cristiana. Universalismo e diversità (200-1000 d. C.)
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La formazione dell'Europa cristiana. Universalismo e diversità (200-1000 d. C.)
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La formazione dell'Europa cristiana. Universalismo e diversità (200-1000 d. C.)
Libri
Tutti i formati ed edizioni
Brossura
Anno edizione: 2006
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Anno edizione:
22,99 €
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formazione dell'Europa cristiana. Universalismo e diversità (200-1000 d. C.)
La 'forma' di questo saggio di amplissimo respiro cronologico e geografico è determinata dalla convinzione che il 'Grande Racconto' tradizionale del periodo compreso tra la nascita del cristianesimo nell'impero romano e la conversione del mondo scandinavo, otto secoli più tardi, debba essere ampiamente rivisto. E prima di tutto, per Peter Brown, è necessario mettere l'Europa occidentale sullo sfondo di un mondo più vasto e partire dal fatto che il cristianesimo 'europeo' rappresenta semplicemente la variante più occidentale di un mondo cristiano amplissimo, il cui baricentro era situato originariamente nel Mediterraneo orientale e nelle grandi capitali dell'impero d'Oriente: sono Costantinopoli, Alessandria, Antiochia, e non Roma, a trovarsi allo snodo di un cristianesimo di portata mondiale. Con la nascita poi dell'islam e la sua conquista del Medio Oriente e del Nordafrica -e per mezzo millennio anche della Spagna meridionale - una barriera si interpose fra il mondo cristiano occidentale e un mondo cristiano più antico, che aveva compreso tanta parte dell'Oriente.
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Autore:
Traduttore:
Editore:
Collana:
Anno edizione:
2006
In commercio dal:
15 giugno 2006
Pagine:
766 p., Brossura
EAN:
9788842079927
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Carlo Ammatuna
29 aprile 2013
Libro eccellente sotto ogni punto di vista, per molti aspetti veramente innovativo. Peter Brown è sicuramente un grande storico che coniuga felicemente l'assoluta padronanza dell'argomento con una non comune capacità di sintesi:in quest'opera fa parlare i protagonisti, noti e meno noti, e attraverso le l'acuta ricostruzione delle loro vicende umane, imbastisce un racconto ad "alta definizione"di quel millenario processo culturale, complesso e affascianante, che costituisce il nostro comune retaggio di civiltà.
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Daniele
31 ottobre 2007
Libro superbo: quasi 8 secoli condensati in più di 600n pagine di lettura appassionante. Peter Brown è lo storico che più ha contribuito a rielborare il concetto di tarda antichità, fecendone un periodo denso di trasformazioni culturali e sociali che portano con sè i primi vagiti della nostra era. L'introduzione vale tutto il libro, in cui l'autore effettua una disamina convincente delle ragioni che portarono al collasso dell'ordine sociale tardoantico. Dopodichè, si immerge nella descrizione di come la nuova religione (il cristianesimo) sia stato il motore della società di civiltà ormai scomparse (l'area mediorientale e nordafricana del mediterranee) e profondamente trasformate (l'impero bizantino e ciò che diventerà "l'occidente medievale"). In mezzo, una serie di ritratti brevi ma completi di alcune delle massime figure di questo periodo storico, da San Columba, maestro di vita monastica nell'eremo dell'isola di Iona, a Clodoveo, primo sovrano barbarico cattolico, ma feroce e sanguinario quant'altri mai. Vi è un difetto nell'impostazione del libro (e del pensiero) di Brown. Il suo interesse verso i temi religiosi fanno di questo periodo storico un'era di trasformazione di rapporti sociali e culturali (cosa indubbiamente vera), ma pongono in secondo piano il dramma della violenza di un'epoca che fece della brutalità elemento fondamentale della società. Peter Hather, nel suo libro sulla caduta dell'Impero Romano, tratteggia un quadro assai meno tranquillizzante della tarda antichità. In ogni caso, questo libro è una pietra miliare della storiografia degli ultimi anni.
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