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A cento anni dall'apertura al pubblico della casa museo del collezionista inglese Frederick Stibbert, un volume, con un ampio e inedito apparato di fotografie storiche, ripercorre l'intera vita del fondatore del museo fiorentino a partire dalle origini della famiglia fino alle vicende più private o di costume che coinvolgono il protagonista. La lunga e avventurosa vita di Stibbert, viaggiatore instancabile e volontario garibaldino nel 1866, si snoda e si intreccia con i momenti salienti dell'unità d'Italia e dimostra quale fosse il peso culturale e il buon livello di integrazione e di partecipazione alla vita politica della colonia inglese a Firenze nella seconda metà dell'Ottocento. Stibbert, infatti, oltre a essere il presidente del Circolo di Firenze, punto d'incontro di tutto l'establishment politico della città, venne coinvolto in importanti eventi culturali, come la partecipazione, insieme al collezionista William Blundell Spence e a Giovanni Morelli, alla commissione della mostra sul centenario della nascita di Dante organizzata al Bargello nel 1865.
I continui rapporti con Londra in questi anni favoriscono, attraverso personaggi come Stibbert e Spence, lo scambio e l'aggiornamento di Firenze sulle principali tendenze artistiche e culturali promosse in Inghilterra, dall'apertura del South Kensington Museum alla grande Esposizione Universale di Londra del 1851, che accentrano l'interesse per le arti decorative e per lo studio delle arti applicate all'industria. Il volume dedica un interessante capitolo ai rapporti intrattenuti da Stibbert con i collezionisti di arti decorative, come i Bagatti Valsecchi di Milano o il John Temple Leader che fece costruire un castello neomedioevale a Fiesole. L'approfondita ricerca documentaria restituisce anche metodi e regole disposte da Stibbert per l'allestimento delle numerose opere, dalle armi e armature ai costumi, dagli arredi alle ceramiche, e ricostruisce la schiera di artigiani e artisti, che si ritrovano anche presso gli altri facoltosi collezionisti fiorentini, a servizio dell'ambizioso progetto stibbertiano. Infine, un dato interessante è fornito dalle annotazioni riguardanti gli acquisti delle opere della collezione e i prezzi, relativamente bassi poiché riferiti a un collezionismo di nicchia (in confronto ai più ricercati dipinti degli old masters) per cui Firenze si distingueva sul mercato internazionale.
Stefania De Blasi
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