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Un dialogo a due voci, tra Frida Kahlo e la Morte, compagne vicinissime.
Un best seller da 20.000 copie vendute in tutto il mondo. Una nuova edizione aggiornata e arricchita con illustrazioni e testi inediti raccolta in un packaging prezioso. Un dialogo a fumetti per ricomporre l'arte, la vita e i sentimenti di Frida Kahlo: l'infanzia, l'incidente, il leggendario matrimonio con Diego Rivera, la scoperta della passione per una pittura trasformata in specchio dell'interiorità.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Frida. Operetta amorale a fumetti di Vanna Vinci è un’opera interessantissima, un dialogo tra l’autrice e Frida Kalho, che ne ripercorre tutta la sua vita, offrendo al lettore anche degli episodi inediti o poco conosciuti di questa artista di fame mondiale. I disegni e i dialoghi sono pazzeschi, anche se su Frida e Diego si è scritto molto, forse troppo, resta una lettura necessaria per gli amanti della cultura messicana, della vita di Frida e di El Panzón. Riporto due stralci che ho trovato molto significativi sia per l’opera mondo di Frida, sia per entrare tra le pieghe della cultura messicana: «La vita che non avevo dato a quel feto la stavo mettendo nei quadri. E anche la morte, il sesso, le interiora e il sangue e l’agonia. La pittura era diventata il mio antidoto a tutta quella sfiga e… E a te… E tu eri diventata la mia filigrana… Eri in evoluzione, la tradizione dei retabli e gli ex voto messicani, quel modo apparentemente primitivo di rappresentare le sofferenze della vita si mescolava a quella tua visione simbolica e fantastica. Per me non c’era niente di fantastico. Quella era la verità. Io ho sempre dipinto la mia realtà e me stessa… Perché ero l’unica cosa che conoscevo davvero… Ed ero l’unico territorio che volevo esplorare». «Lui mi chiamata Xochitl, che vuol dire dire fiore, ma anche cosa delicata. E tu avevi dipinto quel fiore sessuale con lo stesso titolo che ha sempre avuto un significato per te. Sì, era il fiore della vita...l’essenza dell’amore...la forma di un sesso maschile dentro un sesso femminile. C’era anche un riferimento al Messico azteco...la leggenda racconta che un pipistrello nato dallo sperma del dio Quetzalcoatl, il serpente piumato, aveva preso un pezzettino dei genitali di Xochitl, la dea dell’amore….e così erano nati i fiori. E in Messico “cogliere i fiori” vuol dire anche un po’ scopare...».
Travolgente, schietto, molto ben illustrato. Apprezzatissimo.
Meraviglioso, emozionante ed inaspettatamente fedelissimo alla realtà dei fatti che accompagnati dalle dettagliate e stupende illustrazioni rendono questa toccante storia ancor più coinvolgente
Recensioni
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