As strange as a ballad,Sogno d'Orfeo,African Triptych, Canto di lavoro,Clumsy dancing of the fat bird,Siparietto I,Blues and West,Siparietto II,Il Domatore,Ramble,Totò nei Caraibi...] entrare in un mondo come quello di Trovesi ci fa ritrovare di colpo tutti i colori dell’ideazione. Né semplice né facile da far nascere ma semplice e facile nel momento in cui dimostra che è possibile: che tutto può trasformarsi, dilatarsi, scomparire, se regola e improvvisazione parlano il linguaggio della varietà ironica. (Stefano Benni) Con questa nuova produzione l'Ottetto di Gianluigi Trovesi - la formazione che in maniera più compiuta realizza la visione musicale del sassofonista di Bergamo, e il suo gruppo più longevo - entra in una nuova fase della sua storia. Due importanti componenti sono cambiati, con l'ingresso di Massimo Greco alla tromba e Beppe Caruso alla batteria; Trovesi ha creato un nuovo set di composizioni, ispirate all'intero arco della storia del jazz, e la tavolozza timbrica del gruppo si è fatta più ricca, con l'adozione di strumentazioni elettroniche da parte di Fulvio Maras, Marco Remondini e dello stesso Greco. Maras in particolare ha svolto un ruolo molto importante in tutta la produzione, ed il contributo dei tre - ben differenziato anche per il tipo di procedure e materiali che ciascuno di essi usa -conferisce a questo disco una sonorità speciale. Dopo le storiche incisioni di Enrico Rava negli anni 70, l'ECM ha più di recente sviluppato una organica attenzione verso il jazz italiano nel suo legame con la cultura contemporanea del nostro paese. In questa linea vanno la produzione dello "Skies of Europe" della Italian Instabile Orchestra, di cui Trovesi è membro, e del "Charmediterranean" della francese ONJ, diretta da Paolo Damiani con Trovesi ospite come solista e compositore, oltre che la pubblicazione di "In Cerca Di Cibo" del duo Trovesi e Coscia. Segnali significativi dell'impegno del programma sono le note di Umberto Eco per il disco di Trovesi e Coscia, lo straordinario contributo che Stefano Benni ha scritto per questo Cd dell'ottetto, il fatto che si tratti della prima produzione ECM registrata in uno studio italiano e che l'intero corredo di immagini sia firmato da Roberto Masotti. Il titolo nasconde, come spesso avviene con Trovesi, significati molteplici. Fugace allude a qualcosa di passaggio, che non si può trattenere, come l'improvvisazione, che è l'anima del jazz e nasce per un attimo preciso: ma nella parola è nascosta la fuga, massima espressione geometrica della architettura musicale europea, fuori dal tempo come le cattedrali gotiche: lungo tutto il Cd ritornano "samples" di clavicembalo che suggeriscono l'amato Scarlatti, e i brani sono connessi da una solida struttura interna, con materiali melodici e successioni che ritornano in forme e contesti diversi. (Francesco Martinelli)
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