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Potrebbe sembrare un'impresa impossibile affrontare in un'unica monografia tutti gli aspetti più rilevanti dell'opera e dell'itinerario intellettuale di Bataille: dalle metamorfosi visionarie dei racconti alle riflessioni economico-politiche, dalle teorizzazioni sull'erotismo e sul sacro agli interventi di critica letteraria, dalle polemiche con Sartre ai tormentati rapporti con il surrealismo. Carlo Pasi compie questo singolare tour de force rielaborando alcuni scritti pubblicati in precedenza e integrandoli in un insieme molto compatto e rigoroso. Dalle sue analisi emerge con impressionante chiarezza l'ossessiva coerenza del pensiero di Bataille, che in ognuna delle sue diramazioni si pone pervicacemente sotto il segno della lacerazione e della vertigine, della seduzione e dell'orrore, dello spreco e della morte. Questi temi, che s'incarnano nelle costellazioni e nelle immagini mitiche verso le quali convergono le sue opere d'immaginazione, dominano anche le sue elaborazioni teoriche, l'asistematica impalcatura della sua visione del mondo e il suo modo stesso di concepire la conoscenza filosofica: "È il percorso del pensiero che fuoriesce dagli argini e straripa, non il suo incanalato terminale a interessare Bataille. Un pensiero che, pur rigoroso, non cerca la coerenza logica, ma accende verità brevi e folgoranti che sgorgano dall'incompatibilità dei contrari, dagli urti violenti che il mondo provoca in lui. Il dilagare di un pensiero eccessivo evita l'integrazione negli schemi di una ragione discorsiva e tende nella libertà del disordine al recupero di ciò che ci travalica, ci sconvolge e decentra ponendosi come inizio del nostro essere e del nostro conoscere".
Mariolina Bertini
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