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libro strano, ma neanche un po' attraente
Nonostante qualche lampo di genio dei suoi, il libro stenta a decollare per le prime 100 pagine. Si perde in continue ridondanze e ripetizioni e abbronzature della moglie del protagonista, e quando finalmente prende il volo, viene stroncato dai colpi di mannaia dell'editore americano. Non è un caso che Hemingway l'avesse lasciato nel cassetto, e probabilmente l'editore americano, nel tagliare dalle 1200 pagine originali alle circa 400 finali della prima edizione, ha fatto una bella confusione. Finale che non è un finale e rovina l'atmosfera (che finalmente decolla, nella seconda metà della storia) che presagiva una conclusione tragica (e in effetti Hemingway ne aveva scritte 2 entrambe tragiche, ma evidentemente ancora una volta l'editore ha voluto ergersi a scrittore, pensando di saperne più di un premio Nobel e privandoci del sollievo della catarsi).
Forse uno dei migliori di Hemingway, nonostante io non li abbia letti proprio tutti. Il suo stile è inconfondibile in questo romanzo, basta leggere 10 righe per capire che si tratta di lui. Uno viaggio in un'atmofera fatta di strani amori, martini, e l'immancabile spiaggia ricoperta di caldo estivo.
Recensioni
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(scheda pubblicata per l'edizione del 1987)
scheda di Giorgis, P., L'Indice 1987, n.10
Lunghe nuotate in mare, corse in automobili sportive sulla costa, sfide coi pescatori e un abbondante consumo di alcolici fanno da quieto sfondo alla luna di miele di due turisti americani belli, eccentrici e splendidamente fuori stagione nel Midi della Francia degli anni '20. Lui è David, uno scrittore in cerca di una storia da scrivere; lei è Catherine che, per giuoco o per follia, inventa per sé e per gli altri sempre nuovi personaggi, convince David a uno scambio di ruoli sessuali e, infine, introduce una terza pedina, Marita, scelta dapprima come propria amante e in seguito proposta a David. Questa in sintesi la trama del decimo e ultimo romanzo (postumo) di Ernest Hemingway (1896-1961), opera che grande stupore e non poche perplessità ha suscitato in lettori e critici non solo per la travagliata ricostruzione che ha subìto (e di cui porta i segni) ma anche, e in special modo, per il clamoroso delinearsi di un Hemingway così poco "virile" che accetta di proporre lo scambio dei ruoli sessuali fra uomo e donna, il lesbismo e, soprattutto, una figura maschile passiva.
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