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scheda di Quadrino, S., L'Indice 1987, n. 5
Perché il tabagismo non ha mai attirato davvero l'interesse degli analisti? Eppure la ricchezza simbolica dell'oggetto, del gesto del fumare, aveva già colpito Freud. Già, appunto. Con una punta di malizia, l'autrice comincia proprio a raccontarci il Freud fumatore, disperatamente alle prese, come tutti i suoi compagni di schiavitù, con le illusioni, le ribellioni, le sconfitte, il dolore. Il fumo come rito di iniziazione; il fumo come attività gestuale, come messa in scena che "dà una consistenza" come dice un giovanissimo intervistato; il fumo fra l'illusione dell'immortalità (certo, il cancro c'è, ma toccherà a qualcun altro) e il senso di colpa. Tutto questo viene raccontato attraverso centinaia di colloqui raccolti da personale specializzato, non da analisti. Un materiale pieno di interesse, per i fumatori che vogliano vedersi riflessi in uno specchio che guarda il profondo, per gli educatori sanitari, e per quelli che il fumo proprio non lo sopportano: per essere un po' più tolleranti verso questi poveri fumatori.
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