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non sono affatto d'accordo con pierluigi, infatti posseggo questo libro e anche se i casi trattati sono davvero tanti non mi pare il caso di dire 'l'autore punta sulla quantità', infatti questo mi pare si evincesse già dal titolo... è come scoprire l'acqua calda. io ritengo invece che il libro sia davvero ben fatto e che in un tascabile è difficile riassumere così tanti fatti, anche degli anni '20 o '30... insomma il mio giudizio è positivo e consiglio a tutti di leggerlo. ottimo per chi è disinformato sulla storia della cronaca contemporanea. aggiungo che massimo centini è un ottimo antropologo, ottimo autore e ho letto anche altri suoi libri.
Un libro davvero mediocre, schematico e che non aggiunge nulla di nuovo all'argomento. Si apre con una prefazione chilometrica, tanto lunga quanto inutile, in cui vengono snocciolati una serie di dati statistici che si dimenticano dopo due pagine di lettura proprio per la loro incredibile mole. Il libro poi si articola in due parti: delitti risolti e delitti irrisolti. Già questo è segno di superficialità e mediocrità. Infatti l'autore considera delitti risolti quelli in cui si arriva ad una sentenza di condanna passata in giudicato. Si sa bene che non è così. Basta pensare all'omicidio Pasolini in cui la condanna di una persona non ha sicuramente risolto e/o chiarito il caso. Comunque l'autore punta sulla quantità e non sulla qualità. Si parte da fine 800 per arrivare al caso di Cogne. Una serie infinita di delitti più o meno noti (alcuni assolutamente insignificanti per la cronaca e assolutamente sconosciuti ai più) in cui gli estensori del libro si limitano a farne le semplice e nuda cronaca il più delle volte stralciata da giornali dell'epoca. Non si entra mai nella dinamica reale nè tantomeno si cerca di tracciare il profilo dell'assassino o della vittima, nè si cerca di dare una spiegazione dell'accaduto. Insomma un "copia e incolla" senza nessuno spunto personale. A mio modestissimo avviso se si fossero dedicati a meno omicidi, andando però più a fondo per ognuno di loro, avrebbero confezionato sicuramente un lavoro più gradevole. Se si cerca qualcosa di più di un elenco di brutalità è molto meglio indirizzarsi su altri autori. Ad esempio Lucarelli.
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