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Murakami Ryū, con I grandi successi dell’era Shōwa, offre un viaggio grottesco e spiazzante in un Giappone che mescola la nostalgia per un passato ormai perduto con una critica feroce a una modernità vuota e alienante. È un romanzo che diverte, disturba e irrita, spesso tutto allo stesso momento, grazie a una narrazione all’insegna dell’esagerazione e dell’assurdo. Uno scontro all’ultimo sangue tra bande: un gruppo di giovani apatici e annoiati che passano le loro giornate tra karaoke e festini fantasticando su donne mezze nude e un gruppo di donne di mezza età disilluse dagli uomini e dalla vita. La violenza è uno dei tratti distintivi del libro: estrema, surreale, tanto da ricordare il cinema di Takashi Miike per il suo carattere sopra le righe. Le azioni dei protagonisti, mossi da una noia esistenziale e da un vuoto interiore devastante, trascinano il lettore in un mondo dove il grottesco e l’eccesso diventano la normalità tenendo il lettore incollato fino all’ultima pagina. I grandi successi dell’era Shōwa è un Battle Royale con sfide assurde e all’ultimo sangue in cui il nemico comune sono le donne di mezza età e una ragazza particolarmente brutta, in cui tutto è lecito (sì, anche bombe e lanciarazzi). Murakami Ryū provoca apertamente, crea personaggi misogini e irritanti la cui prossima mossa risulta imprevedibile, dettata solo dalla noia e da un istinto animalesco di vendetta. Ogni personaggio è detestabile, vuoto e senza possibilità di redenzione ed è proprio questa violenza, che è talmente assurda e caricaturale che scade nel ridicolo e nel comico, ad essere il punto forte del romanzo che critica e intrattiene al punto giusto. È un libro che oscilla tra genio e provocazione, lasciando al lettore il compito di trovare il proprio equilibrio tra questi due estremi. I grandi successi dell’era Shōwa è un’opera complessa e immersiva che vale la pena affrontare se amate l’autore e le letture sopra le righe.
TW: violenza, sessualità esplicita, abusi ⠀ Cosa lega un gruppo di sei donne di mezza età e uno di sei ragazzini? Una noia mortale (letteralmente) ⠀ In I grandi successi dell'era Shōwa, Murakami Ryū ci trascina in uno scontro generazionale tra due gruppi, entrambi alla ricerca disperata di emozioni che possano spezzare l’apatia della quotidianità. Ma la fuga dalla monotonia si trasforma presto in un vortice di azioni estreme, con conseguenze disastrose. ⠀ I personaggi, alienati e distanti dalla società, si scontrano con un mondo dove il capitalismo, il consumismo e la noia la fanno da padrone, ribaltando completamente la normalità, concependo come normali gesti e pensieri brutali. ⠀ Murakami Ryū mantiene alta la tensione con uno stile narrativo scorrevole, diretto, grottesco e provocatorio, affrontando senza filtri temi sociali tabù e dipingendo una visione cruda della condizione umana.
Due improbabili bande rivali si scontrano senza risparmiarsi alcun colpo in questo romanzo di Murakami Ryū scritto dopo quasi vent’anni dal suo libro di esordio, Blu quasi trasparente, con il quale l’autore si aggiudicò il premio Akutagawa nel 1976. Da una parte sei giovani otaku, dediti al bere, al voyeurismo e al karaoke. Dall’altra un gruppo di donne, intorno ai 40, disilluse e solo apparentemente innocue, le Midori Sisters. Un attacco dietro l’altro tenteranno di eliminarsi a vicenda, aumentando sempre di più la posta in gioco. Andando a inscenare una vera e propria guerriglia urbana arricchita da un sottofondo musicale composto da diverse canzoni popolari dell’era Shōwa. Spesso apparentemente prive di senso, alcune scene sono al limite del grottesco, un misto di immagini folli e confusionarie. Tipiche dello stile di Murakami, insieme alle ossessioni che a volte sembravo prendere il possesso dei suoi personaggi. Nonostante questa vena comicamente grottesca, è possibile percepire in sottofondo il cambiamento dei personaggi, che avendo trovato uno scopo, riescono in un qualche modo a riprendere in mano le loro vite. E, allo stesso tempo, la critica che l’autore muove a una società consumistica e a una realtà routinaria e monotona.
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