Il grido dell'aquila. Millennium. Vol. 7

Continuare la saga di Millennium non è facile e l'autrice lo dimostra. Si vede la differenza coi libri precedenti perché i personaggi sono meno brillanti e la storia è meno coinvolgente. Questo romanzo si può leggere, senza troppe aspettative.

La saga di Millennium continua, benche Stieg Larsson sia, prematuramente, morto da tempo. Il settimo volume è anche il primo di una nuova autrice, Karin Smirnoff, ed è anche, forse, il meno bello. I personaggi principali della serie, M. Blomkvist e L. Salander, sono meno efficaci del solito, quasi sbozzati, e comprimari rispetto ad altri personaggi di questo romanzo. Storia mediamente coinvolgente.

Ma perchè scrivere un seguito se non si ha nulla da dire? Lo stile di questa scrittrice non mi è piaciuto per nulla, la trama è sconclusionata, i personaggi sembrano macchiette, i soprannomi dei cattivoni sembrano roba da Topolino (ma Topolino è molto ma molto meglio). La coniugazione dei verbi nel modo indicativo tempo presente rende i periodi pesanti anzichè alleggerire. Situazioni inverosimili, anche Blomkvist sembra l'ombra di se stesso, ha perso anche le sue capacità dialettiche.... direi bocciato su tutta la linea, non sono riuscita a spingermi oltre la pagina 55.... lasciate stare Larsson, il capitolo numero 6 era giusto fosse l'ultimo.... mio modestissimo parere